[NUOVA USCITA]120, rue de la Gare di Léo Malet

Cari lettori, esce oggi per Fazi editore, una nuova edizione del libro 120, rue de la Gare dello scrittore francese Léo Malet.

Titolo: 120, rue de la Gare 
Autore: Léo Malet 
Collana: Darkside
Codice ISBN: 9788893253192 
Prezzo in libreria: € 15 
Data Pubblicazione: 25-01-2018

Trama:
Primi anni Quaranta. C’è la guerra. Nestor Burma è appena tornato dal campo di prigionia e vede per caso Colomer, suo socio all’agenzia investigativa Fiat Lux prima che venisse chiusa, davanti alla stazione di Perrache. Proprio quando i due si riconoscono e stanno per incontrarsi dopo tanto tempo, Colomer cade a terra, freddato da un colpo di pistola. Prima di morire, però, riesce a sussurrare all’amico un indirizzo: 120, rue de la Gare. Lo stesso che Burma aveva sentito ripetere all’ospedale militare da un prigioniero colpito da amnesia. Sulla scena del delitto c’è una ragazza armata. È lei l’assassina? Partendo dal rebus del misterioso indirizzo, iniziano le indagini. Ad aiutare l’investigatore ci saranno il poliziotto Florimond Faroux e la bella Hélène Chatelain, ex segretaria della Fiat Lux che, sospettata di nascondere qualcosa, verrà addirittura pedinata dalla polizia…
Torna in libreria uno dei capolavori di Léo Malet: la prima inchiesta dell’affascinante Nestor Burma. Un romanzo che non può mancare nelle librerie di chi colleziona la serie, ma anche un’ottima occasione per fare la conoscenza del detective anarchico e delle sue avventure.

«Malet è, giustamente, ritenuto fra le voci più alte del noir francese». 
Giancarlo de Cataldo

«Maestro del noir, Malet è giudicato, non a torto, migliore di Simenon». 
Corrado Augias

«Un mito».
Gianni Mura, «il Venerdì di Repubblica»

«Uno dei detective più riusciti del noir novecentesco. Un classico. E basta».
Fabrizio d’Esposito, «il Fatto Quotidiano»

«Difficile immaginare la politicità dei noir di Dominique Manotti, Fred Vargas, Jean-Claude Izzo, Didier Daeninckx senza Malet… È stato un grande scrittore di noir». 
Benedetto Vecchi, «il manifesto»

Nessun commento