Cari lettori,
oggi parliamo di due racconti brevi di Elizabeth Gaskell che ho finito di leggere recentemente.
Queste due short stories mi hanno colpito particolarmente molto di più di altri racconti che ho letto dell'autrice.
Recensioni
Il castello di Crowley
Questo racconto compare per la prima volta nel 1863, nell'edizione di Natale della rivista di "All the Year Round", quando ormai la Gakell era già una scrittrice affermata.
Sir Mark Crowley è stato l'ultimo baronetto della famiglia e visse nel castello con la figlia Theresa e la governante francese Victorine.
Tutta l'eredità di Sir Mark compreso il castello e le terre attorno sarebbero andate al figlio di sua sorella, Duke, il giovane prima di partire per l'Europa chiese la mano di Theresa anche se il baronetto gli disse di aspettare il suo ritorno.
Theresa è amica di Bessy la figlia del pastore, dove varie vicissitudini il destino di questi personaggi non andrà a finire come il lettore si immagina.
Quello che stupisce di questo testo breve è che alla fine della lettura la sensazione è quella di aver letto un romanzo intero, la narrazione è intensa, coinvolgente e piena di avvenimenti. La scrittura della Gaskell, anche in questo caso, è riuscita a essere convincente ed è riuscita a fare un'attenta analisi psicologica dei personaggi principali.
Theresa e Bessy non possono che essere più diverse tra di loro, all'inizio da piccole sono molto amiche, poi invece cambiano anche in base alle persone che sposano e alla situazioni della vita, c'è chi migliora e chi invece diventa cinica.
"Ma quando è qui, replicò Theresa, " e vuole parlarti di politica, di notizie dall'estero, di grandi questioni di pubblicoo dominio, tu lo trascini in basso, al tuo livello, con tutte quelle preoccupazioni da donna."
"Davvero" disse Bessy. "Lo trascino in basso? Vorrei essere più intelligente, ma tu lo sai, Theresa, l'unica cosa in cui riesco bene sono le faccende domestiche".
Nel testo troviamo anche alcuni degli argomenti cari all'autrice come la famiglia e il ruolo della donna nel matrimonio e nella società.
Questo racconto ha degli elementi gotici e mistery che danno quel qualcosa in più a questa storia e l'effetto a sorpresa è dietro all'angolo.
Il finale l'ho trovato un po' frettoloso e non mi ha convinto particolarmente.
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Trama
Il Castello di Crowley, short story ambigua e crudele, appartiene ai racconti scritti per le riviste dirette da Dickens. Nelle rovine di un castello normanno, l'anziano custode che fa da guida racconta a frammenti la storia della protagonista, come un racconto di formazione femminile intorno a una colpa segreta
La razza maledetta
Questo racconto è stato pubblicato e nel 1855 e parla dell'odio razziale, un tema sociale quanto mai attuale.
Popoli e razze diverse che non riescono a convivere e a trovare un punto d'incontro.
I protagonisti di questo romanzo sono i Cagots che vivevano nella valle dei Pirenei e nelle Lande vicino a Bordeaux, prima di diventare dei veri cittadini hanno dovuto subire anni e anni, isolati e oppressi da leggi spietate. Venivano considerati infetti, non potevano possedere terre, quando andavano nel paese dovevano indossare un tessuto giallo dalla forma di una zampa di papera.
Se avete sete o fame non potevano entrare nei locali o nelle taverne, non potevano avere incarichi nel Governo e potevano andare in Chiesa da una porta secondaria.
Venivano considerati la razza maledetta.
Venivano fatti degli esperimenti medici su di loro, dovevano usare delle guanti e le scarpe quando andavano fuori dal loro villaggio o in viaggio.
Tutto questo mi ha messo i brividi ho trovato molte analogie con quello che successe circa cento anni dopo agli ebrei, ma anche quello che succede ancora oggi con moltissimi popoli che provengono da paesi diversi, che hanno una religione differente.
Questo profondo odio e rancore della gente senza alcun motivo per gli altri, per il diverso ancora oggi è un tema attuale. Il razzismo è ancora un male del nostro mondo, la diversità e le culture differenti dovrebbero arricchire la società e non indebolirla.
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Trama
"Una razza maledetta" è un saggio di Elizabeth Gaskell del 1855 che racconta della persecuzione secolare dei Cagots in Europa. La Gaskell procede nell'argomentazione portando a sostegno decine di fonti storiche e referti medici, e ci conduce alla scoperta delle superstizioni e delle credenze popolari che hanno portato alla discriminazione razziale dei Cagots. Nonostante si riferisca a un popolo in particolare, l'universalità dei contenuti e l'ironia distaccata della Gaskell ci permettono di paragonare la persecuzione razziale dei Cagots a quella degli intoccabili in India o, ancora, a quella degli ebrei ai tempi della Germania nazista. Dalla lettura di questo saggio è possibile soprattutto scavare nelle ragioni dell'indole umana, nella paura per il diverso da sé, nelle dicerie popolari che irrazionalmente portano alla distruzione dell'umanità. Temi molto attuali, in un saggio del diciannovesimo secolo, dal punto di vista già di per sé "diverso" di una donna.
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