[RECENSIONE] L’allodola vola su Candleford di Flora Thompson

Cari lettori, 

oggi torniamo nell'epoca vittoriana e devo dire che ho scoperto una nuova autrice che apprezzo moltissimo.




Recensione

Questo libro fa parte di una trilogia che è uscita in un unico volume nel 1945 con il titolo di "Lark Rise to Candleford" e negli ultimi anni è stata realizzata dalla BBC una serie di successo.

Questo primo romanzo è stato pubblicato nel 1939 con il titolo di "Lark Rise" e l'autrice Flora Thompson è da noi poco conosciuta, eppure questa trilogia è molto famosa nel mondo anglofono.

La storia è ambientata nel 1880 a Lark Rise, un piccolo villaggio nel nord est dell'Oxfordshire, l'autrice nel descriverlo si ispira a Juniper Hill, il paese in cui ha la Thompson ha passato la sua infanzia. 


"Il piccolo villaggio era situato  su una dolce altura nell'angolo piatto e coltivato a grano del nord-est dell'Oxfordshire. Lo chiameremo Lark Rise a causa del gran numero di allodole che facevano dei campi circostanti il loro trampolino di lancio e nidificavano  sulla terra nuda tra i filari  di grano verde."


In questo romanzo non c'è una vera e propria trama, seguiamo e scopriamo come viveva la gente in un villaggio rurale della tarda epoca vittoriana, la vita che ci viene descritta è quella delle persone comuni e per una volta i protagonisti non fanno parte della borghesia.

Questa comunità è scandita ancora dal sorgere e dal tramontare del sole ed è la campagna che detta le regole e la sopravvivenza dei suoi abitanti. 

La narrazione è molto coinvolgente,  affascinante ma soprattutto ci viene descritta in maniera accurata come funzionava la vita a Lark Rise, cosa si mangiava, com'erano i vestiti, gli alloggi, le feste, l'educazione e l'istruzione dei bambini, i comportamenti che era meglio adottare.

Il villaggio era formato da trenta cottage,  una locanda e un piccolo emporio, la Chiesa e la scuola erano a due km di distanza.

I cottage erano in affitto potevano avere anche con una sola camera e in quel caso i genitori dormivano separati dai bambini usando una tenda, l'acqua non era fornita dai proprietari della casa ma doveva essere trovata.

L'igiene era abbastanza curato nei limiti delle possibilità e delle risorse che avevano a disposizione.


"La povertà non è una disgrazia, ma è un grande inconveniente era un detto comune tra la gente di Lark Rise; era però un eufemismo perché la povertà era un gran peso per loro"

 

Mi ha colpito molto il fatto che il maiale fosse un vero e proprio membro della famiglia, tanto da essere menzionato anche nelle lettere, capisco che un buon inverno e anche il sostentamento dell'intera comunità dipendesse da questo animale e dalla sua buona salute.

Poi c'era la spigolatura e l'importanza della farina e il latte, che a quei tempi era un lusso.

E poi i bambini e la loro istruzione, a 12 anni si andava già a lavorare e non si poteva pensare a un futuro all'università, nonostante Oxford non distasse più di trenta km, ma la loro vita era già segnata.

E' interessante leggere il racconto della vita rurale dal punto di vista della bambina Laura e poi anche quello della seconda voce narrante, l'autrice, che ha una visione più ampia dei cambiamenti e dei progressi delle tecnologie e della società.

Non ci sono intrighi o eventi eclatanti, ma questo libro è  il racconto della vita in un villaggio rurale, di come scorrevano le giornate, le persone che vivevano al loro interno e tutto questo è  narrato in maniera interessante.

I ricordi dell'autrice sono in alcuni punti commuoventi, così lontani da noi, be' io abito in campagna quindi un po' ho ritrovato i colori e i rumori della mia infanzia, però questo romanzo non è mieloso e pieno di sentimentalismi,  io l'ho trovato, invece, molto vero e sincero.

Consigliato!

***


Trama

Opera celeberrima nel mondo anglofono eppure mai tradotta in Italia sino ad ora, venne adattata dal National Theatre, trasposta in un’edizione illustrata che negli anni Ottanta vendette un milione di copie, ed è stata recentemente trasformata in una tv series dalla BBC. La sua autrice rimane ancora oggi enigmatica: sorta di scrittrice-antropologa, sul finire dalla vita a metà del Novecento Flora Thompson descrisse la società in cui aveva vissuto da bambina a Juniper Hill (nel romanzo il paese di Lark Rise), sobborgo ai confini tra l’Oxfordshire e il Northamptonshire. Tramite la protagonista, Laura, il lettore si immerge in una ricca ricostruzione immaginaria della realtà rurale inglese alla fine del XIX secolo. L’intreccio che segue la crescita di Laura è sorretto da una scrittura diretta e intensa ed è reso unico dalla presenza di un secondo narratore, il punto di vista dell’autrice adulta, talvolta in contrasto con lo sguardo della bambina. Un’opera unica che ritrae il crepuscolo della società rurale e l’inizio della modernità come la conosciamo.





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