Cari lettori,
oggi parliamo di un libro che mi ha davvero sorpresa, che bella lettura, grazie Markaris.
Recensione
La verità, anche se scomoda, è sempre la scelta migliore.
La pensa così il cinico e tenace commissario Kostas Charitos, che ascolta sempre il suo istinto e non si lascia fermare da niente, pur di risolvere i casi che gli vengono affidati. La narrazione in prima persona ci permette di entrare nella storia e di seguire l'indagine e i pensieri del protagonista. E' un crime che entra subito nel vivo della vicenda, senza perdersi in particolari banali o allungare la storia raccontandoci dettagli che servono solo a fare da riempitivo.
Siamo di fronte a un libro pubblicato nel 1995, leggiamo il ritratto di un Atene negli anni novanta, in crisi sociopolitica, alle prese con un mondo pieno di contraddizioni e di corruzione. Il linguaggio usato dal protagonista è molto esplicito, ma soprattutto è un testo che oggi andrebbe rivisto, perché la mentalità e i punti di vista di vari personaggi sono alquanto datati, parliamo di omofobia e razzismo in particolare. Oltre che le donne sembrano essere un soprammobile, con battutine esplicite e doppi sensi non velati, oggi un romanzo così non sarebbe esente da critiche, ma dobbiamo considerare il periodo di pubblicazione.
Il crime e i personaggi rispecchiano una società che non è molto lontana da quella di oggi, piena di tabù, di segreti da celare, di vendette e rancori. La stampa anche se stiamo parlando di trenta anni fa, è sempre protagonista, rivela, confonde le acque e disturba il ruolo della polizia.
Atene, è la protagonista assieme al commissario di questa storia, così piccola ma anche così grande, un paese ancorato al passato ma anche attaccato al presente, a cavallo tra Occidente e Oriente. Piena di traffico e confusione in tutti i sensi, dove la corruzione è all'ordine del giorno.
Kostas, è annoiato dalla sua vita, ha un rapporto con la moglie disfunzionale, lei non lavora e sono sempre in disaccordo sulle spese di casa e sul cibo. Ma è anche un uomo determinato che si occupa dei casi senza sosta, senza paura fino a che non trova una soluzione.
Il libro corre veloce, non ci sono pause per pensare a chi siano i colpevoli dei vari delitti, la narrazione vola via e la storia è coinvolgente e appassionante.
Lo stile dell'autore è così vivido e realista, delinea dei personaggi imperfetti ma estremamente veri e mi è sembrato di guardare una serie tv.
Nota:
Ho visto le due puntate della serie tv "Kostas" quelle che riguardavano il primo libro, per non fare spoiler, per essere una fiction italiana mi è abbastanza piaciuta. Ho trovato molto azzeccata l'idea di girare la serie ad Atene, gli attori sono bravini e la serie tv ha rispecchiato il libro. Aver visto anche un piccolo cameo con Petros Markaris, ha sicuramente dato un valore in più.
L'autore è naturalizzato greco ma è armeno nato a Istanbul (Turchia).
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Trama
Il commissario Kostas Charitos legge solo dizionari.
Lotta quotidianamente contro i bancomat. È sposato, la figlia se ne è andata di casa, e per la moglie la televisione è l'unica consolazione. Odia i giornalisti, soprattutto la bella Ghianna Karaghiorghi, che si fa beffe di lui a ogni conferenza stampa. E vive ad Atene, una metropoli sospesa tra Oriente e Occidente, passato e presente, così simile e così diversa da una grande città italiana. Una metropoli che è teatro di una serie di delitti sanguinosi, in cui si incrociano immigrati clandestini ed ex spie dell'Europa dell'Est, trafficanti d'organi e cronisti troppo curiosi.
E Charitos deve dire addio alla sua pigra routine.
Ultime della notte, pubblicato con grande successo in Grecia, Francia e Germania, segna la nascita di un personaggio indimenticabile, un poliziotto cinico e umano, scontroso e disarmato, alla ricerca di una verità nascosta in un mondo sempre più inafferrabile.
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