[INTERVISTA] Lisa Luzzi e il suo libro "Che sia anche la notte"

Cari lettori,
torna a trovarci Lisa Luzzi, che dopo aver presentato il suo romanzo nel blog, ha accettato di
rispondere ad alcune domande sul libro e sul sua scrittura.



1-Parlaci del tuo nuovo libro, “Che sia anche la notte”, che è uscito per la Robin Edizioni, come è nata l’idea di scrivere questa storia?

Le idee, come le scoperte, nascono spesso per caso, o per errore. Un’architettura letteraria viene da un particolare momento della propria vita, dalle parole di una canzone, dal verso di una poesia, dallo sguardo di un amico o dalle parole di una persona che hai amato, a volte dal vuoto, dalla solitudine.
Ecco, il mio libro viene da tutte queste cose assieme.

2-Pubblicare con una casa editrice è stata una tua scelta? Molti autori preferiscono il self alla pubblicazione classica, come è stata la tua esperienza? Ce ne vuoi parlare?

Le case editrici svolgono un ruolo fondamentale, perché selezionano (o dovrebbero selezionare) gli scritti che hanno (o dovrebbero avere) un certo valore. Questo lo fanno in special modo le piccole case editrici, che fanno da filtro tra chi crede di saper scrivere e i grandi editori.
Hanno molto valore e poco riconoscimento, ma sono un intermediario irrinunciabile.
Il self-publishing sta avendo molto successo, ma io ho qualche perplessità, si rischia una produzione esagerata e nessun controllo sulla qualità.
Con la Robin edizioni io ho avuto, e sto avendo, una bellissima esperienza, ho trovato moltissima professionalità e sensibilità e sarò loro per sempre grata per la fiducia che hanno riposto in me e nel mio libro.


3-Quando è nata la tua passione per la scrittura? Cos’è per te scrivere?

Avrò avuto forse quindici anni, quando ho iniziato a scrivere poesie, uno stile espressivo molto vicino al mio modo di sentire, che a volte è un po' distaccato dalle convenzioni.
Scrivere è una necessità, un’urgenza emotiva e psicologica; la creazione artistica è terapeutica, serve a tirar fuori qualcosa che chiede di venire al mondo, di nascere.

4-Qual è la fase più difficile per uno scrittore? Raccogliere le idee, scrivere, revisionare o promuovere il proprio libro?

Lisa Luzzi
Cara Alice, ti confesso che per me la parte più difficile è proprio la promozione del libro. Sono grata a chi, come te, mi aiuta offrendomi uno spazio nei propri blog o nelle proprie pagine su Facebook o Instagram, facendo segnalazioni o recensioni.

5-Com’è il tuo rapporto con i lettori? Cosa pensi dei social?

Per ora ho buonissimi rapporti con chi sta leggendo il mio libro. Qualcuno mi ha scritto con bellissime parole di apprezzamento. Devo dire che il libro mi sta offrendo l’opportunità di conoscere belle persone, a conferma che l’arte è un punto di incontro, e anche i social aiutano moltissimo questo tipo di relazione.


6-Progetti per il futuro?

Sto lavorando a due diversi romanzi, ora l’uno ora l’altro a seconda dell’ispirazione, dello stato d’animo in cui mi trovo. Uno è la storia di una nascita, di una donna che dà alla luce sé stessa, un tema che mi è molto caro, e l’altro è narrato da una voce maschile che descrive le tante vite che girano attorno al protagonista, per il lavoro che svolge.
Per ora non posso dire di più, e vorrei concludere questa nostra piacevole intervista ringraziandoti di cuore Alice, per aver dato spazio al mio libro nel tuo bellissimo blog.


Grazie a te per aver accettato l'intervista!

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