Cari lettori,
con il gruppo di lettura che trovate su Ig #scrittriciitaliane2021, quest'anno leggeremo alcune delle più importanti autrici italiane del Novecento, ma non solo, affronteremo anche alcune contemporanee.
A gennaio avevamo iniziato con Sibilla Aleramo mentre a febbraio è stata la volta di Matilde Serao e abbiamo letto "La ballerina". Questo romanzo è stato pubblicato nel 1899 e la Serao è la prima giornalista italiana che ha raggiunto la notorietà e che ha fondato dei giornali, oltre ad aver scritto ventisei romanzi e centosessanta novelle.
Recensione
La protagonista del libro è Carmela Minino, una ballerina molto umile e devota, un po' bruttina e poco graziosa. E' orfana ed è sola, vive in povertà non avendo nessun padre, fidanzato o amante che la protegga e che la aiuti economicamente.
All'inizio del romanzo, Carmela, con i pochi soldi che guadagna, sta cercando di acquistare dei fiori da lasciare nella tomba della sua madrina, Armina Boschetti, ricca e famosa ballerina che è morta giovane.
Carmela vive in solitudine, esce di casa solo per andare in teatro a lavorare o per andare in Chiesa, inizialmente cerca di resistere al corteggiamento di Roberto Gargiulo ma poi cede solamente per un questione di "orgoglio" femminile. In realtà lei ama un altro uomo che però non ricambia il suo sentimento.
Lo stile della Serao è veramente particolare e alcune volte l'ho trovato eccessivo perché ripete lo stesso concetto molte volte e personalmente questo mi ha disturbata.
Carmela è una donna che non lotta per cambiare la sua condizione sociale, è rassegnata a vivere un po' in ombra legata a un amore non corrisposto e destinata anche a soffrire. Accetta anche le continue critiche per il suo aspetto fisico e per la sua scarsità di talento nel suo lavoro di ballerina.
L'autrice ha voluto raccontare la storia di una donna che vive nel suo tempo ma che nonostante l'ambiente in cui lavora cerca di rimanere umile e fedele ai propri ideali e ai propri principi, anche se l'arrivo dell'amore per un uomo la cambia. Si sente vulnerabile e in un qualche modo pensa di aver tradito se stessa e non riesce a godersi la felicità, si rende conto che però il suo cuore appartiene a un altro uomo e non a Roberto.
Il finale è stato veramente spiazzante, mi ha lasciata molto perplessa ma devo dire che è stata veramente un'esperienza di lettura particolare ma interessante e che mi ha fatto conoscere questa autrice italiana del Novecento.
Nonostante tutte le mie perplessità su questo romanzo, mi sento di consigliarne la lettura.
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