[RECENSIONE] GAMES- PICCOLI GIOCHI INNOCENTI DI BO SVERNSTRÖM

 Cari lettori, 

è ormai da un anno che aspetto questa uscita, il primo caso dell'ispettore Carl Edson (recensione qui)  mi aveva completamente travolta e non vedevo l'ora di leggere il secondo libro con lo stessa protagonista.

Questo romanzo mi è piaciuto molto, ho ritrovato il vero thriller investigativo che manca ormai nell'editoria contemporanea, un libro ben scritto e con un buon ritmo narrativo.

Vi spiego nel dettaglio cosa ne penso.






Recensione

Era da un po' che non leggevo un vero thriller, ormai vengono pubblicati moltissimi libri che vengono spacciati come thriller ma non lo sono per nulla.

Sono andata a colpo sicuro e dopo aver letto "Victims", il primo libro della serie dedicata all'ispettore Carl Edson, le mie aspettative erano molto alte.

E non sono rimasta delusa.

Il libro si muove su due fronti, il primo segue la scomparsa di una bambina di undici anni Olinda e il secondo la vita di Robert Lindström che quando era solo un bambino, in un momento di forte rabbia, ha ucciso un suo amico Max.

La narrazione è suddivisa in capitoli brevi e ha due punti di vista, quello di Carl Edson che indaga sulla scomparsa di Olinda e quello di Robert che racconta come vive adesso a trentanove anni, con il forte rimorso per quello che ha fatto.

Robert era un bambino quando commise il crimine e non fu condannato anche se fu ritenuto colpevole, in quanto era un minorenne. In realtà Robert ricorda poco di quel giorno, molti anni della sua infanzia sono scomparsi ora a trentanove anni è isolato dal mondo, vive da solo in un bilocale a Stoccolma non ha una relazione e non ha nemmeno degli amici. Ha un lavoro come assistente contabile in una rivista,  ma verrà licenziato per il trasferimento dell'azienda in un' altra città. Ogni venerdì segue una terapia, dove però in tutti questi anni non ha mai ricordato nulla del passato, di quello che ha fatto, anche se è convinto di essere il colpevole.


"Non mi aspetto nulla dall'esistenza. Il solo fatto di avere questo lavoro mi stupisce." 


Il corpo di Olinda verrà ritrovato senza vita, dopo poche pagine dall'inizio del libro e proprio Robert sarà sospettato dell'omicidio, perché alcuni indizi lo incriminerebbero essendo vicino alla scena del crimine e ci saranno altre vittime e tutto sembra essere contro l'uomo.

Lexa Andersson è una giornalista che contatta Robert, vuole scrivere un libro sulla sua vita perchè ha capito che qualcosa non quadra nella versione dell'uomo ci sono troppi punti da chiarire e decide di vederci chiaro indagando sul suo passato.

Robert è titubante ma alla fine accetta che Lexa scriva il libro e così tornano nel luogo dove  Lindström è cresciuto, ma la sua reputazione lo precede e le persone non li vogliono aiutare.

L'unico modo per Robert di non finire in prigione è quello di scoprire la verità, così inizia una corsa contro il tempo che metterà in pericolo sia  Lindström che Lexa.

Carl Edson dal canto suo cerca di scoprire cosa sia successo veramente non dando nulla per scontato e dovrà fare i conti con altre vittime.

Il lettore intuisce da subito che Robert non può essere colpevole, Svernström  lo tratteggia in maniera credibile, l'ho trovato molto sensibile e turbato da quello che gli è accaduto, lui stesso non ha mai avuto dubbi:  è colpevole e ha ucciso il suo amico. Anche se la sua terapeuta abbia sempre considerato l'ipotesi della sua innocenza e che il motivo del suo gesto potrebbe essere dovuto solamente ad un impulso improvviso, Robert non ci ha mai creduto a questa eventualità.

Il lettore parteggia per lui, perché possa ricordare e capire cosa sia successo. E' un uomo smarrito, isolato dal mondo e nonostante non abbia pagato per quello che ha fatto, si è allontanato dalla società che lo ha da subito condannato come un assassino. 

La narrazione è molto coinvolgente, ho apprezzato l'alternarsi dei punti di vista e forse meno i capitoli con i flashback dove torniamo indietro di ventotto anni, al giorno dell'omicidio di Max. In particolare questi ultimi rallentano il ritmo della storia anche se capisco che aggiungano alcuni particolari, per comprendere meglio quello che era successo. 

Lo stile dell'autore è semplice, curato e convincente, è riuscito a tratteggiare i personaggi in maniera verosimile e i capitoli brevi fanno aumentare di molto il ritmo che rimane costante per tutta la narrazione. 

Il prologo mi ha conquistata, come nei migliori thriller è quello il biglietto da visita del libro e in questo l'autore ci abbia da subito trascinati all'interno della storia ed è riuscito a creare l'atmosfera giusta per leggere questo romanzo. 

Mi sento di consigliare questo thriller, inoltre credo sia il caso di iniziare a leggere questa serie dal libro romanzo, anche se i casi investigatici sono autoconclusivi. 

Devo anche dire che tra questo quello precedente, ho preferito il primo libro "Victims" che secondo me aveva una marcia in più.


***


Trama

Robert Lindström ha un segreto: in un impeto di rabbia, ha ucciso un suo amico. Però non se lo ricorda.

All’epoca aveva solo undici anni e sebbene fosse stato ritenuto colpevole non fu condannato perché minorenne. Ma dovette fare i conti con il peso del giudizio sociale e dell’isolamento.

Due decenni dopo, la nebbia continua a invadere la sua mente quando prova a ricostruire cosa accadde quel giorno. Per avere una vita normale, Robert si è trasferito a Stoccolma ed è lì che lo trova Lexa, una giornalista convinta dell’innocenza di Robert e impegnata in un’inchiesta su quella brutta storia.

Insieme, iniziano a scandagliare il passato nel sobborgo in cui lui è cresciuto. Come era prevedibile, il clima che li accoglie è ostile e presto cominciano a ricevere lettere minatorie. Inoltre, viene ritrovato il cadavere di una ragazzina e Robert diventa il principale sospettato.

Eppure qualcosa non torna. Può essere una coincidenza? O c’è un killer in libertà da più di vent’anni?

Mentre Robert cerca di evitare la prigione e Lexa rischia la vita, il commissario Carl Edson conduce le indagini. Strani incidenti lo avvicineranno progressivamente a una verità molto più torbida del previsto…


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