[RECENSIONE] REGINA ROSSA DI JUAN GÓMEZ JURADO

Cari lettori, 

devo dire che ultimamente mi sto appassionando ai thriller spagnoli, mi incuriosisce il loro modo di scrivere, come costruiscono la trama.

Nonostante l'enorme pubblicità dietro all'uscita di questo romanzo, era da un po' che ne sentivo parlare su Goodreads e quando la Fazi editore l'ha pubblicato ho deciso di acquistarlo.

"Regina rossa" è il primo volume di una trilogia che è stata la più venduta in Spagna tra il 2019 e il 2020, ho avuto anche il piacere di vedere l'intervista fatta all'autore sul canale Facebook della casa editrice. Juan Gómez Jurado è sicuramente molto preparato, scrive thriller da anni e sono rimasta affascinata da come lui "progetti" i suoi libri, a partire dai personaggi, dove scrive una vera e propria biografia. Lo facessero anche gli italiani!

Inizio con il dire che è un thriller con la T maiuscola, coinvolgente, appassionante anche se ci sono state delle cose che non mi hanno convinta ma questo non cambia il mio giudizio che è positivo.







Recensione

Antonia Scott è una giovane trentenne che da molto tempo non vive più, si nasconde all'ultimo piano del civico 7 di calle Melancolía a Lavapiés, ogni giorno per tre minuti pensa al suicidio, il marito è in coma e sembra non riprendersi.


"Ispettore Gutiérrez... Quella signora, come la chiama lei, non è un poliziotto né una criminologa. Non ha mai impugnato un'arma, né ha mai portato un distintivo, e tuttavia ha salvato decine di vite. "


Non è una poliziotta nè una criminologa, non possiede un'arma, né un distintivo ma grazie alla sua intelligenza  e alla sua capacità di memorizzare tutto ciò che legge, è riuscita a salvare molte vite. 

Jon Gutiérrez è un ispettore della polizia di Bilbao, vive con la madre ed è gay e ora è nei guai, per aiutare una prostituta e incastrare il suo protettore, ha inserito nell'auto dell'uomo, un quantitativo molto consistente di droga;  solo che la ragazza lo ha tradito e lui è stato ripreso durante questo gesto e il video è di dominio pubblico. 

Così è stato sospeso dal servizio e dallo stipendio, l'unico modo per riscattarsi è quello di aiutare un uomo di nome Mentor e convincere Antonia a tornare nell'unità Regina Rossa, un programma segreto per catturare dei criminali di alto profilo, ogni paese dell'Unione Europea ne ha una.

L'unità non ha vincoli, non ha gerarchie o rivalità, né burocrazia solamente un agente di collegamento appunto Mentor. 

All'inizio del libro conosciamo molto poco di Antonia, mano a mano che la narrazione prosegue capiamo un po' di più riguardo la sua vita e a quanto sia spaventata nel tornare a quello che faceva prima della malattia del marito. 


"Dopo tutto questo tempo passato a fuggire da ciò che è, da ciò che può fare, la realtà ha finito col raggiungerla. Antonia è cintura nera nel mentire a se stessa, ma è anche capace di riconoscere che desidera, almeno quanto teme, scendere dalla macchina e ritornare al vecchio gioco."


E' per me il personaggio più interessante del romanzo,  ha sempre cercato di vivere nell'ombra,  nascondendo la propria intelligenza, pensate solo al fatto che si è laureata in Lettere con una media del diciotto tutto potrebbe far pensare a una studentessa mediocre e infatti era quello il suo intento. Anche se prendere sempre diciotto superando test orali, scritti e valutazioni diverse è sicuramente più difficile che laurearsi a pieni voti. 

Lei voleva essere anonima, una come tante altre.

"«Esatto. Davanti a te hai una persona che è tutta la vita che ce la mette tutta per nascondersi in piena vista.» "


Antonia su insistenza della nonna, l'unica persona della sua famiglia con la quale ha un rapporto, decide di uscire dall'appartamento e seguire Jon e collaborare con lui a due casi molto difficili.

Álvaro Trueba è stato trovato morto, è il figlio della presidentessa della banca più grande d'Europa, sembra che il ragazzo sia scomparso da scuola, dopo aver chiesto di uscire dalla classe per andare in bagno.  La vittima viene trovata sul divano di una villa, con i piedi nudi, una gamba incrociata sull'altra e la mano sinistra che sorreggeva un calice di vino, che è in realtà il sangue della vittima.  In testa viene trovato dell'olio d'oliva e questo fa pensare ad Antonia che possa richiamare il salmo 23 e che la scena sia un messaggio dell'assassino. 

La stessa sera scomparse anche Carla Ortiz, figlia di uno dei più ricchi imprenditori del mondo, lei si stava recando in un centro ippico con la sua cavalla Maggie, ma è stata aggredita e rapita. 

Da qui inizia una vera e propria ricerca del colpevole, Antonia e Jon verranno messi a dura prova per trovare il responsabile dei crimini. 

Partiamo dagli aspetti positivi di questo thriller, per prima cosa è un libro degno di questo genere, è coinvolgente fin da subito, c'è molto ritmo, suspense, la narrazione è abbastanza scorrevole e ho apprezzato il fatto che l'autore abbia delineato entrambi i personaggi principali, Jon e Antonia, in maniera convincente e verosimile.

Arriviamo anche ai "ma", ci sono alcune cose che non mi hanno affatto convinta, l'autore tende a ripetere molti concetti "uguali" a mio avviso forse troppe volte, per esempio  sottolinea che Jon è omossessuale, che è robusto e non grasso, capisco che probabilmente voglia enfatizzare questi aspetti del suo personaggio però è un continuo ripeterlo nel testo.

La storia l'ho trovata un po' contorta e in alcuni punti difficile da seguire, purtroppo non tutto quello che accade durante la narrazione l'ho trovato così verosimile.

Il finale è aperto e questo lo sapevo in quanto è una trilogia, ma la sensazione che mi ha lasciato dopo l'ultimo capitolo è che questo libro fosse "spezzato", nel senso che all'inizio fosse stato concepito come un unico romanzo e poi fosse stato diviso in tre volumi. 

L'ultimo punto che credo sia quello più importante e che mi ha convinta di meno è la scelta di utilizzare un narratore multiplo, premetto che nonostante ogni capitolo abbia un narratore diverso l'autore è stato bravo perché non perde mai il filo del discorso, si vede che dietro c'è un enorme lavoro di organizzazione e di progettazione del libro.

Ho perso il conto di quanti POV ho incontrato nel testo, più di sei, per me alcuni capitoli sono stati meno coinvolgenti di altri, vedasi quelli di Carla, però non ci sono molti autori di thriller che utilizzano così tanti punti di vista, al massimo sono tre,  quindi  forse questo ha "rallentato" un po' il ritmo della storia. Sicuramente ti dà la visione della storia  a 360° dove un unico narratore non può riuscire in questo, però non so se gli altri due libri proseguiranno nella stessa direzione, per me questo è stato un qualcosa che mi ha lasciata perplessa.

Come dicevo all'inizio il mio giudizio è positivo perché è sicuramente un buon thriller che consiglio.


***

Trama

Antonia Scott è speciale. Molto speciale. Non è una poliziotta né una criminologa. Non ha mai impugnato un'arma né portato un distintivo. Eppure ha risolto dozzine di casi. Ma è da tempo che non esce dalla sua soffitta a Lavapiés. Dotata di un'intelligenza straordinaria, è stanca di vivere: ciò che ha perso contava molto più di ciò che l'aspetta là fuori. Jon Gutiérrez, quarantatré anni, omosessuale, ispettore di polizia a Bilbao, è nei guai: su Internet circola un video in cui, nell'intento di aiutare una giovane prostituta, introduce nell'auto del suo protettore una dose di eroina sufficiente a mandarlo dritto in prigione. A farli conoscere è Mentor, la misteriosa figura a capo dell'unità spagnola di Regina Rossa: un programma segreto volto alla cattura di criminali di alto profilo in Europa. Così, loro malgrado, Antonia e Jon si trovano a collaborare a un caso spinoso: il cadavere di Álvaro Trueba, il figlio della presidentessa della banca più grande d'Europa, è stato ritrovato in una villa immacolata con un calice pieno di sangue in mano. La stessa notte, anche Carla Ortiz, figlia di uno dei più ricchi imprenditori del mondo, è scomparsa. Entrambe le famiglie hanno ricevuto una telefonata da un uomo che dice di chiamarsi Ezequiel, ma non vogliono rivelare i dettagli della conversazione avuta con lui: evidentemente, ci sono dei segreti così grandi da non poter essere sacrificati nemmeno in nome di un figlio. Chi è Ezequiel? Si tratta di uno psicopatico o dietro c'è qualcosa di più? Per Antonia e Jon scatta così una disperata corsa contro il tempo, tra false piste, pestate di piedi e trappole mortali, attraverso i meandri più oscuri di Madrid.

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