[RECENSIONE] CHE COSA HAI FATTO, LIZZIE BORDEN? di Sarah Schmidt

Cari lettori,

oggi parliamo di un cold case avvenuto nell'Ottocento e da cui prende spunto questo romanzo di Sarah Schmidt.

Purtroppo devo dire che questo libro non aggiunge nulla di nuovo al fatto di cronaca, pensavo che ci fosse una maggiore indagine psicologica attorno alla figura di Lizzie Borden.

La traduzione del titolo è pessima.

Ora ve ne parlo meglio nel post.





Recensione

Il 4 agosto del 1892 Lizzie Borden trova il padre Andrew in salotto, il corpo dell'uomo è irriconoscibile, la scena a cui ha assistito la ragazza è davvero orribile. In casa non c'era nessuno tranne la domestica;  la matrigna Abby era andata a trovare un parente malato e la sorella maggiore Emma viveva da qualche tempo da un'amica. 

Lo zio materno John Morse era arrivato a sorpresa il giorno prima, ma la mattina del 4 agosto era andato in città per degli affari.

In casa, come dicevo, c'era solo la domestica Bridget che era a letto perché era maldisposta.

Al momento del crimine, Lizzie non si è accorta di nulla perché era nelle stalle e quando è rientrata in casa ha trovato il genitore morto e le urla della ragazza hanno svegliato Bridget.

Dopo l'arrivo della polizia, è stato  trovato anche il cadavere della matrigna, la vista di entrambi i coniugi Borden è raccapricciante e l'autrice non ci risparmia i dettagli.

Lo stile di scrittura seppur semplice è molto diretto e crudo, ho trovato delle buone descrizioni e alcune scene erano davvero soffocanti, non leggetele di notte!

Purtroppo le cose positive finiscono qui. 

L'autrice decide di raccontarci questa storia andando avanti e indietro, alternando quattro POV differenti, quello di Lizzie, di Emma, di Bridget e di Benjamin un quarta persona coinvolta nella vicenda, l'uomo è un vagabondo ed è stato ingaggiato dallo zio materno di Lizzie per dare una lezione al padre.

Andrew Borden voleva lasciare una parte della sua eredità alla seconda moglie Abby che non era ben vista né da Lizzie nè da Emma, probabilmente questo fu il movente che portò Lizzie a commettere questi tragici omicidi.

Lizzie e Emma non sopportano la matrigna, la credevano un'arrivista interessata solo al denaro infatti il padre delle ragazze era molto ricco ma parsimonioso con loro, infatti le due ragazze non vivevano negli agi anche se avrebbero potuto.

Andrew Borden deve essere stato un padre pessimo da quello che possiamo percepire, poco amorevole, il clima in quella casa non era dei migliore e questo si capisce fin dalle prime pagine.

Non ho fatto spoiler a rivelarvi alcuni dettagli perché è un fatto di cronaca realmente accaduto, anche se all'epoca  Lizzie venne assolta è sempre stato chiaro chi fosse il colpevole. 

Quello che mi ha lasciata perplessa è la poco caratterizzazione dei personaggi, io non saprei descrivere quanti anni hanno Lizzie e Emma, come sono fisicamente. Mi sembravano delle ragazze sui vent'anni mentre andando a verificare Lizzie ne aveva 32 e Emma 42.


Discutibile l'uso dei quattro POV differenti, quello di Benjamin era inutile e l'avrei eliminato, sia Lizzie che Emma sono delle persone che hanno una cattiveria dentro di sè fuori dal comune, sono proprio dei personaggi negativi.

Bridget è la domestica irlandese, lei intuisce che qualcosa non va in quella casa e se ne vuole andare, ma è la signora Borden che non la lascia andare via. E' il personaggio che mi è piaciuto di più del romanzo, l'ho sentito vero, ho capito il suo disagio e la paura che aveva a rimanere lì.

Durante tutta la narrazione viene sottolineato molte volte il brutto odore a casa Borden, la carne marcia, lo yogurt rancido, il tabacco forte, la putrefazione dei corpi, l'odore di sciroppo, sono legati in molti casi a qualcosa di negativo.

Possiamo dire che l'odore è una costante in questo libro è l'unica cosa che viene descritta non solo quando si è  in casa ma anche fuori, salendo le scale, andando in città per esempio la nebbia aveva un odore chimico, guardando l'oceano c'era l'odore di sale e di pesce morto ma anche  i ricordi d'infanzia,  sono legati a un elemento olfattivo.

Credo di aver contato la parola odore 65 volte, penso sia davvero troppo continuare a parlare di cattivi odori, sarebbe stato meglio concentrarsi su altre cose e non capisco il senso di questa scelta.

Questo libro non ci racconta nulla  di più rispetto al fatto di cronaca, non capisco quale sia stato lo scopo, essendo un cold case non sappiamo cosa sia veramente accaduto, Lizzie fu dichiarata colpevole ma poi fu assolta probabilmente grazie a un bravo avvocato. 

E' chiaro come l'autrice inserisca alcuni elementi per indurre il lettore a credere che la realtà sia diversa da quella che è arrivata fino a noi, non abbiamo la certezza ma sappiamo chi è stato. 

Un ultimo problema che ho trovato è che la narrazione, come dicevo prima,  va avanti e indietro, quindi all'inizio di ogni capitolo ci viene indicata la voce narrante e la data; però all'interno del capitolo ci sono dei flashback che creano confusione, non si capisce bene a cosa il personaggio si riferisca.

Pertanto oltre a seguire quattro POV diversi dobbiamo anche stare attenti ai salti temporali, credo che questa scelta non abbia funzionato.

Io non consiglio la lettura di questo libro perché ci sono troppi elementi che non mi hanno convinta.


***

Trama

Fall River, Massachusetts. È la mattina del 4 agosto 1892 quando un urlo squarcia l'aria immobile. Proviene da una delle case a due piani che affacciano sulla strada, dove Lizzie Borden ha appena scoperto che qualcuno ha ucciso suo padre, a colpi di ascia, frantumandogli il cranio. Poco dopo scopre che anche la moglie, matrigna di Lizzie, è stata freddata nello stesso modo, nella stanza accanto. Nessuno può sospettare di Lizzie: figlia devota, dedita a opere di bene, come la sorella maggiore Emma, che quel giorno è fuori casa. Eppure, chi altri può essere stato? Mentre comincia un processo che porterà più domande che risposte, le voci di Lizzie e di quelli che le stanno accanto costruiscono il quadro di una famiglia senza amore, con un padre violento, taccagno e retrivo, una matrigna odiosa, e due sorelle che, unite più che mai, disperatamente sognavano la libertà. Assolta dall'accusa di omicidio, per mancanza di prove evidenti sebbene in assenza di altri possibili sospettati, Lizzie rimane un'assassina per tutta l'America, dove il duplice omicidio fece scalpore tanto da restare vivo ancora oggi nei racconti popolari e nelle filastrocche. Tuttora uno dei "cold case" più affascinanti, quello di Lizzie Borden non ha mai smesso di far parlare di sé. Un mostro, una strega, o una donna che si è presa la sua libertà: il mistero di Lizzie è ancora aperto, e questo romanzo ne restituisce tutta la complessità.

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