[RECENSIONE] La cicala dell'ottavo giorno di Mitsuyo Kakuta

Cari lettori, 

oggi parliamo del libro "La cicala dell'ottavo giorno" di Mitsuyo Kakuta pubblicato dalla Neri Pozza.




Recensione




Kiwako è la protagonista di questa storia, è un personaggio complesso che ha subito un forte trauma che l'ha resa vulnerabile e manipolabile oltre che le ha davvero scombinato la vita.
In primis si innamora di Akiyama Takehiro, hanno una relazione ma è sposato, rimane incinta ma perde il bambino per un aborto, ma nonostante tutte le promesse l'uomo non lascia la moglie  e anzi  avrà una bambina da lei. Questa nascita cambierà le cose e farà compiere un gesto estremo a Kiwako, quello di rapire la figlia di Takehiro e la moglie.

La protagonista scappa con la bambina e trova rifugio nella "Casa degli angeli" una comunità dove si vive solamente nutrendosi dei frutti della terra, in una località sperduta giapponese, solo lì riesce a trovare un po' di conforto. 

Kiwako ripercorre la sua vita, il racconto della notte del rapimento è molto confuso, sembra che la donna sia in uno stato di shock e confonde la realtà con la fantasia, non ricorda bene cosa è successo.

"Udivo la mia stessa voce risuonare forte nella sala silenziosa. Avevo bisogno di tempo per riorganizzare la storia che avevo raccontato a Yasue, perciò ho dovuto fare una pausa. Intorno a me c’erano sei donne, tutte intente a fissarmi e ad ascoltare le mie parole."


L'autrice riesce a trasmettere tutte le emozioni che prova la protagonista, lo smarrimento, la paura, l'angoscia durante la fuga, la felicità di essere madre visto che l'aborto le ha impedito di esserlo e infine la rassegnazione e l'impotenza per il suo destino.

I temi importanti di questo libro sono la maternità, la famiglia e il matrimonio, importanti nel Giappone di oggi, ma anche del desiderio di una madre di avere un figlio, sicuramente in questo caso disperato e malato che porta a commettere un crimine. E' interessante conoscere  Kiwako  e la psicologia dietro il suo personaggio, da una parte è difficile non provare compassione per lei e per il suo triste destino, dall'altra c'è la razionalità di condannare il gesto che ha fatto.

Gli uomini in questo testo hanno un ruolo marginale e i pochi che ci sono vengono descritti in maniera pessima, deboli, bugiardi e inutili ai fini della narrazione, non credo che tutti gli uomini giapponesi siano così però leggendo questa storia si ha davvero una brutta impressione di loro. 

Lo stile dell'autrice è molto scorrevole, nella prima parte la narrazione è lenta, viene trattata principalmente la fuga di Kiwako  con la bambina, ci sono dei riferimenti al passato ma avverranno più nella seconda parte del testo. La quarta di copertina è fuorviante perché non centra nulla con quello che viene raccontato, ci viene descritto quello che succede prima mentre il libro si concentra su quello che succede dopo il rapimento.


Un testo forte in alcuni punti ma consiglio la lettura.


***

Trama

Kiwako è un'attraente ragazza quando, alla fine degli anni Ottanta, viene assegnata dalla K, una grande industria di abbigliamento intimo, alle Pubbliche relazioni col compito di illustrare sul bollettino mensile dell'azienda i profili dei nuovi impiegati. Incaricata di descrivere Akiyama Takehiro, un impiegato di Nagano appena approdato alla sede centrale di Tokyo, Kiwako commette un errore grossolano. Pubblica, a corredo dell'articolo, una fotografia che non ritrae il nuovo arrivato, ma l'impiegato oggetto del pezzo successivo. Quando va a scusarsi con Takehiro, questi risponde scherzosamente: "Invitami a cena e sarai perdonata". La cena si svolge, e si rivela fatidica. I due cedono senza ritegno alla passione e si legano in un rapporto che non risparmia a Kiwako umiliazioni e ferite. Takehiro, infatti, è sposato con Etsuko, un'impiegata part-time presso la K di Nagano, e non esita a ricorrere a menzogne, sotterfugi e false promesse, innanzi tutto quella di abbandonare la moglie, pur di tenere legata a sé Kiwako. Dopo aver subito un aborto dalle conseguenze irreparabili e aver assistito, sgomenta, alla nascita della bambina di Takehiro ed Etsuko, Kiwako compie qualcosa di inimmaginabile, un crimine per il quale finisce ricercata dall'intero commissariato di polizia di Hino, a Tokyo. Penetra in casa di Takehiro ed Etsuko e rapisce Erina, la loro figlia di sei mesi. Con la bambina in braccio, una neonata che sorride dolcemente, Kiwako riesce a far perdere le proprie tracce... 

Nessun commento