[RECENSIONE] Mogli e figlie di Elizabeth Gaskell elliot edizioni

Cari lettori, 

oggi parliamo della bravissima Elizabeth Gaskell e del suo ultimo romanzo "Mogli e figlie", che ho letto per la seconda volta in una nuova traduzione, della casa editrice elliot, che ho trovato veramente ottima.






Recensione

Cinque anni fa lessi per la prima volta questo romanzo, la lettura era stata molto piacevole e ne ho sempre conservato un buon ricordo.
Questa volta, dopo aver letto molto se non tutto quello che è stato tradotto in italiano e conoscendo anche meglio l'autrice, sono riuscita ad apprezzare molto di più questo testo. 

"Mogli e figlie" fu pubblicato a puntate sul Cornhill Magazine dall'agosto 1864 al gennaio 1866, anche se purtroppo è un libro che è rimasto incompiuto, in quanto l'autrice scomparse improvvisamente nel 1865.

Nonostante l'ultimo capitolo sia stato scritto dal suo editore seguendo le indicazioni che aveva lasciato l'autrice alle figlie, per me rimane un'opera senza un vero e proprio finale. Non sapremo mai davvero come la Gaskell avrebbe voluto finito la sua storia.


"Sono così preparata alle disgrazie, giacché contemplo con frequenza la possibilità che si verifichino, che credo di poter ricevere qualsiasi cattiva notizia con apparente equanimità e vera rassegnazione."


E' sicuramente l'opera più matura della famosa scrittrice inglese,  è un romanzo dove non troviamo la denuncia sociale, dove l'eroina non è una donna perduta o dove si mettono in evidenza le condizioni degli operai nelle industrie; questo testo ha al centro della vicenda i legami famigliari e il rapporto tra genitori e figli tutto condito con una buona dose di sofferenza, di  intrighi e di segreti.

E' un romanzo che andrebbe approfondito molto, possiamo dire che sia la  somma di tutto il lavoro che l'autrice ha realizzato nella sua carriera letteraria,  la sua penna scrive con maestria, consapevole delle sue abilità narrative e ci regala sicuramente una storia emozionante.

E' un libro che si avvicina più al romanzo Cranford rispetto a Nord e Sud o agli Innamorati di Sylvia, sicuramente è più in linea con il gusto vittoriano anche se, anche qui, troviamo il tocco dell'autrice che con tagliente ironia ci presente le contraddizioni tra le varie classi sociali.

La descrizione del villaggio di campagna di Hollingford, dove è ambientata la storia, è davvero magnifico e molto suggestivo; anche i vari abitanti  del paese vengono delineati in maniera credibile e approfondita, come anche vengono messe in evidenza le differenze e i contrasti tra la nobiltà e le classi medie e povere.

"Mogli e figlie" è un libro dell'Ottocento che descrive l'epoca in cui è ambientato ma quello che fa la differenza, come per altri classici,  è l'abilità della scrittrice nel raccontare una storia che, ai nostri occhi moderni, risulta ancora interessante. 

Nelle prossime settimane farò un articolo per approfondire questo romanzo basandomi sulle lettere che la Gaskell ha scritto, che sarà presente nella mia rubrica Lost in victorian age.

Il mio romanzo preferito della Gaskell rimane sempre Nord e Sud. 



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Trama


Molly è stata una bambina felice, accudita dal padre vedovo e dalla governante Betty. Ma quando il padre decide di risposarsi, la vita della ragazza, ormai diciassettenne, sembra attraversata da un cataclisma. Nella sua esistenza irrompe una matrigna vanitosa e manipolatrice e una nuova sorella, Cynthia, che con la sua leggerezza rende più vivace la quotidianità. Tra intrighi amorosi e profondi turbamenti Molly, personaggio indelebile della letteratura vittoriana, cresce, raggiungendo con intelligenza, sensibilità e determinazione le conquiste dell’età adulta, in una società in cui già si scorgono i segnali dell’impetuoso avanzare della modernità. Sullo sfondo della cittadina di Hollingford immersa nelle campagne inglesi, dove abita una comunità vivace e pettegola – che richiamerà nel lettore la celebre Cranford –, Molly, la sorellastra Cynthia e il vicino Roger (scienziato ispirato a Charles Darwin) si muoveranno tra salotti borghesi e sfarzose dimore nobiliari, in un romanzo condito da osservazioni acute e mirabili ritratti di tipi umani che è considerato il capolavoro di Elizabeth Gaskell.

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