La sposa gitana di Carmen Mola

Cari lettori, 

oggi parliamo di un thriller spagnolo che ha deluso le mie aspettative.





Questo romanzo vuole strizzare l'occhio ai thriller scandinavi ma non ci riesce, la protagonista Elena Blanco è un'ispettrice che si porta con sé un passato difficile e il solito trauma che caratterizza questa tipologia di personaggi.

Nessuna novità, era come leggere un testo che avevo già affrontato tante volte. 

La narrazione è scorrevole e la storia si legge velocemente, il ritmo è buono in quanto i capitoli sono molto brevi e questo aiuta la lettura.

Le indagini sembrano navigare nel buio, fino a un certo punto che dal nulla spunta un indizio, la trama  si ripete senza arrivare a una conclusione. La storia è prevedibile e ci sono moltissimi elementi all'interno di queto romanzo che sono tipici di questo genere, l'autrice non ci riserva nessuna sorpresa. 

Il problema principale sono i personaggi non sono verosimili, o sono bianchi o sono neri, non ci sono sfumature e manca un'indagine psicologica che ci faccia capire appieno la loro personalità.

Manca qualcosa a questa storia, si legge però è come se fosse stata scritta con freddezza, non si entra in empatia con nessun personaggio ben che meno con la protagonista. 

Carmen Mola è uno pseudonimo di tre scrittori e sceneggiatori che hanno deciso di utilizzare un nome femminile per pubblicare questo libro, si vede subito che non c'è nessun punto di vista femminile, inoltre hanno "creato" un'ispettrice donna a quale scopo? E' più simile a un uomo, in come si comporta, in come cerca di indagare, non è credibile, non è lo davvero.

Sembra che gli autori si siano riuniti in un bar abbiano preso il manuale "del buon thriller" e hanno cercato di scrivere qualcosa che somigliasse a un crime,  dovrebbero imparare dai grande scrittori scandinavi. I dettagli macabri e la violenza erano eccessivi.

La cosa che mi preoccupa di più e che questa è l'ennesima saga, se amate i thriller leggete altro.

Non funziona mai il copia incolla, meglio scrivere una storia con un po' di personalità che imitare altri autori e non riuscirci.


***

Trama

Quando rientra all’alba, esausta dopo notti di bevute e sesso occasionale, Elena Blanco ha un rito: esaminare le immagini di una fotocamera che ha piazzato davanti al portone del suo palazzo. Chi ha paura di vedere? O meglio, chi più di ogni altra persona al mondo vorrebbe vedere? C’è un caso irrisolto nel passato di questa eccezionale ispettrice di polizia. L’unico della sua carriera. È molto più di una delusione, è un profondo trauma che ha sconvolto la sua vita e che continua a perseguitare ogni secondo della sua esistenza. Per ora deve mettere da parte i suoi demoni perché la BAC, la brigata speciale che dirige a Madrid, è chiamata a indagare su un caso molto strano: l’omicidio di una ragazza gitana scomparsa la sera del suo addio al nubilato, e ritrovata due giorni dopo con ancora addosso il vestito della festa. La sua morte, di indicibile sadismo, è opera di una mente spaventosamente crudele. A complicare le cose c’è che il modus operandi è identico a quello di un delitto avvenuto sette anni prima, e la cui vittima era la sorella della ragazza, anche lei uccisa alla vigilia del proprio matrimonio. Tuttavia, il colpevole di quell’assassinio è già dietro le sbarre.

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