[INTERVISTA] Due chiacchiere con Riccardo Mainetti traduttore per flower ed

Cari lettori,
oggi nel blog vi propongo un'intervista un po' particolare, di solito parliamo quasi esclusivamente di autori e di case editrici, ma i traduttori sono una delle professioni più importanti per un lettore.
Un' ottima traduzione cambia tutto e permette di facilitare la lettura e comprendere meglio, quello che in lingua originale, l'autore ci voleva trasmettere.
Oggi abbiamo con noi, uno dei traduttori per la casa editrice flower-ed, Riccardo Mainetti, che ringrazio per la disponibilità.
Grazie sempre anche a Michela Alessandroni di flower-ed per il suo prezioso aiuto e supporto.


dal mio profilo Instagram


Alice: Come nasce la tua passione per la lettura?
Riccardo: La mia passione per la lettura è nata, per la verità, solo da quando ho potuto scegliermi cosa leggere. Prima, quando la lettura era una sorta di imposizione, leggere non mi piaceva per nulla. Leggevo il minimo indispensabile (quando andava bene).


Alice: Quando hai iniziato a fare il traduttore? In Italia si parla poco di questo lavoro, perché secondo te?
Riccardo: Dopo aver studiato tantissimo la lingua inglese, ho iniziato a tradurre tre anni fa opere di narrativa contemporanea. Poi è arrivata la Dottoressa Alessandroni che mi ha proposto di tradurre per flower-ed e così eccomi qua! Dopo Alcott, Montgomery, Fullerton e altri, ho scelto di dedicarmi esclusivamente ai classici della letteratura. Guarda, questa domanda mi fa venire in mente una battuta del libro di Robert Harris “Il Ghostwriter”, battuta che mi sento di riadattare anche ai traduttori. Non si parla molto dei traduttori perché sarebbe come “invitare a nozze l’amante”. I traduttori sono gli scrittori più in ombra tra gli scrittori nell’ombra.


Alice: Per flower ed hai tradotto alcuni libri, come è stata la tua esperienza con il libro “Rose Leblanc” di Georgiana Fullerton?
Riccardo: Devo dire che mi è piaciuto molto tradurre “Rose Leblanc” in quanto sia la vicenda narrata che il linguaggio usato mi sono piaciuti molto.


Alice: Qual è la difficoltà maggiore per un traduttore?
Riccardo: La difficoltà maggiore quando si traduce è, secondo me, il fatto di dover, a volte, interpretare il testo. Vi sono infatti espressioni e giochi di parole in inglese che non sono traducibili in italiano. La difficoltà sta quindi nell'interpretare quei brani, rispettando al contempo quello che è il significato che l’autore voleva attribuire a quel determinato brano o passaggio.



Alice: Hai qualche altro libro in traduzione? Nuovi progetti in vista?
Riccardo: In questi mesi sono impegnato con flower-ed nella traduzione di un grande classico della letteratura vittoriana mai tradotto prima d’ora in italiano.


Ringrazio ancora Riccardo per aver risposto alle mie domande e se vi va di leggere la mia recensione al romanzo "Rose Leblanc" di Georgiana Fullerton pubblicato da flower ed,  vi lascio qui il link.

A presto
Alice

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