[RECENSIONE] PUZZA DI MORTO A VILLA VISTAMARE DI PATRIZIA FORTUNATI

Cari lettori,
oggi parliamo del libro "Puzza di morto a Villa Vistamare" di Patrizia Fortunati pubblicato da Mursia editore, che ringrazio per l'invio della copia.

In questo periodo è sicuramente una lettura che porta speranza, che ci insegna a sorridere ancora una volta nonostante tutto quello che ci sta succedendo.



Recensione

E' proprio il caso di dire che la speranza è l'ultima a morire.

Lo è almeno per questo simpatico gruppo di anziani, che nonostante siano alla fine della vita, non si scoraggia, cercano di apprezzare le piccole cose, come un sorriso, un'emozione, una sorpresa.

Cercano sempre di trovare il lato positivo delle cose, anche se sanno che il tempo sta per finire, non si danno per vinti e lottano per quello in cui credono.

Non si arrendono alla fine della vita, non si lasciano sopraffare dai ricordi del passato, dalla malinconia, dalla tristezza che giustamente potrebbe sopraggiungere in questa fase della loro esistenza.

Cercano di trovare un'altra giornata di sole, un altro sorriso, un altro momento di leggerezza.

Questo testo suscita dei momenti di riflessione soprattutto in questo periodo particolare che stiamo vivendo.
Siamo consapevoli che questi anziani non vivranno a lungo, però il libro non è pervaso dalla rassegnazione della morte che sta arrivando, ma dalla forza di trovare il bello anche quando forse non c'è.

Ecco che questa potrebbe essere una chiave di lettura diversa del romanzo, un inno alla vita, a continuare a sorridere nonostante tutto, ad essere ricchi di gioia perché apprezziamo i gesti più semplici che sanno regalarci un momento di assoluta felicità.

Molte volte sento dire che l'importante è essere giovani dentro, tutti loro lo sono : Peppino, Guerrino, Ernesto, Caterina, Gaspare, sono persone che hanno vissuto a pieno la loro vita e nonostante l'età hanno ancora molto da dare.

Un gesto gentile, un sorriso, lo sbocciare di un fiore, il cinguettino di un uccellino, ogni cosa potrebbe essere motivo per sentirsi ancora vivi, ancora per un altro giorno.

In questo mondo dove i giovani pensano solo a come farsi un selfie e a "controllare" la loro vita finta sui social, ci sono questo gruppo di anziani che dimostrano di essere molto più "giovani" e alla moda di tutti questi ragazzini.

Questo libro dà un grande messaggio oltre che di speranza, ma anche di lealtà, d'amicizia e di coraggio.

La vita non è finita fino a quando non lo è davvero, dovremmo sempre ricordarcelo e ve lo dice una che di natura è pessimista, ma dopo aver letto questo romanzo non ho potuto che sorridere, perché questo gruppo di anziani ispira solo sentimenti positivi e ci fa sperare di invecchiare come loro.

Ho trovato lo stile dell'autrice molto scorrevole e la lettura del romanzo è stata piacevole.
Secondo me, visto il numero delle pagine e i molti personaggi, non riusciamo a conoscere bene questi anziani che ci vengono descritti solo marginalmente.

Credo che questo libro possa essere veramente un inno di speranza, a non mollare, a tenere duro e ad aggrapparsi alla vita, non solo in questo momento.



***

Trama:

«Ti penso di giorno e ti sogno di notte, e ti aspetto nel mio personale eremo per vivere la nostra seconda, si spera lunga, giovinezza. Fai in fretta che c’abbiamo entrambi novant’anni. Tu di più!»

La vecchiaia non è certificata – solo e sempre – dall’età. È per questo che la Secca, la Marescialla, Peppino lo Sciancato e gli altri pensano e agiscono come se avessero ancora mezza vita davanti. E così, tra un morto, una busta sigillata, un mezzo incendio e femori rotti, ci trascinano nel loro mondo affacciato su un lago. Un romanzo, questo, che è un inno alla speranza di un’altra giornata di sole, anche quando il tempo è ormai agli sgoccioli. Un romanzo che fa venire voglia di invecchiare come loro: i vecchietti di Villa Vistamare. Perché il mare, a volte, basta immaginarlo per vederlo davvero.

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