[INTERVISTA] Claudia Torresan e il suo nuovo libro "La veste profanata"

Cari lettori,
oggi vi segnalo l'uscita del libro "La veste profanata" di Claudia Torresan, un thriller psicologico, pubblicato con Youcanprint.

Dopo la trama c'è una piccola intervista all'autrice.


Titolo La veste profanata
Autote Claudia Torresan
Genere thriller psicologico
Pagine 360
Link per l'acquisto Youcanprint


Trama:

Roma fa nuovamente da sfondo a un’indagine condotta dall’ispettore Ivan Tedesco.

In una notte di novembre, particolarmente gelida e ventosa, un giovane di buona famiglia viene assassinato nel proprio letto.

Quello che, a prima vista, si presenta come un caso di omicidio su cui indagare, ben presto si rivelerà un intreccio di misteri da svelare, di cui questo assassinio rappresenta solo la punta dell’iceberg.

La famiglia Barone, a cui apparteneva il ragazzo deceduto, crea da subito motivi validi per essere ritenuta degna di attenzione e di ricerche accurate che spieghino comportamenti inverosimili dopo la morte di un congiunto. Quasi ogni membro di quel copioso nucleo familiare pare possedere un movente per il delitto commesso.

E Ivan proseguirà l’indagine con l’aiuto dell’ex collega, Oreste, dopo il suo trasferimento fuori Roma, ma vicino a lui anche nel tentativo di risolvere questo insidioso caso.

Insidioso al punto che Ivan si troverà a dover disturbare un uomo potente, insospettabile e la cui carica si colloca ai piani alti.

***

Intervista a Claudia


1-Ciao Claudia, parlaci del tuo nuovo libro, com’è nata l’idea di scrivere questa storia?

‘La veste profanata’, come gli altri miei romanzi, mette in evidenza quanto spesso la realtà non corrisponda a ciò che vediamo. Ogni volta sfrutto circostanze e personaggi differenti. Al di là di ciò che si cela dietro ai delitti commessi, nei miei romanzi affronto sempre realtà che possono nascondersi dietro a una scenografia abbagliante, ma che cela sovente verità impensabili, anche le più atroci. La vicenda narrata è frutto della fantasia, ma serve a far riflettere su quanto spesso, proprio nella vita reale, la facciata che mostrano cose o persone serva proprio ad impedire di focalizzare una falsità non solo inattesa, ma considerata impossibile a priori. In particolar modo due personaggi sono l’opposto di cui si crede e saranno il fulcro attorno a cui ruota tutta la storia.

2-Come mai hai scelto di scrivere dei thriller? E cosa manca al thriller italiano per essere competitivo con gli autori stranieri?
Io credo di non avere scelto il genere thriller, piuttosto lui abbia scelto me. Il thriller mi permette di descrivere realtà antitetiche, le stesse che si trovano attorno a noi anche nella vita, a cui faccio sempre riferimento. Faccio in modo che coesistano razionalità e istinto, coraggio e paura, azione e riflessione, adrenalina e relax, ragione e sentimento. Trovo che questo genere mi permetta di amalgamare gli ingredienti nelle giuste dosi.
Credo al thriller italiano non manchi niente, servirebbe un mondo editoriale gestito diversamente. Le case editrici tradizionali non offrono visibilità agli autori.

3-Com’è nata la tua passione per la scrittura? E qual è per te la fase più difficile nello scrivere un libro: la raccolta delle idee, la stesura o la revisione del testo?
La fantasia non mi è mai mancata, scrivere mi ha portato a canalizzare la creatività in una direzione che mi permetteva di sentirmi in pace con me stessa.
Meditare e realizzare un romanzo richiede uno sforzo serio in ogni fase, ma ognuna rappresenta una sfida contro sé stessi. Superare ogni step permette il raggiungimento di un traguardo. Quando si supera l’ultimo gradino, la soddisfazione è tanto maggiore, quanto maggiore è stata la fatica.

4-Oltre a scrivere immagino che tu sia anche una lettrice accanita. Cosa ti piace leggere e quali sono gli autori che preferisci?
Confesso che, da quando scrivo, leggo meno, ma credo sia normale. Resto fedele al genere che prediligo, il thriller, specie con Connelly e Deaver, a cui si aggiunge il nostro geniale Faletti. Anni fa leggevo generi diversi, oltre a questi. Adesso ho poco tempo, quindi questi autori hanno un posto fisso nelle mie letture.

5-Hai dei progetti per il futuro? Un nuovo libro?
A dire il vero di libri ne ho già scritti diversi… E dal settimo ci sarà un protagonista fisso a risolvere le mie indagini, anzi, le sue…. L’ispirazione non arriva a comando e quando si fa viva bisogna agire, farsi trovare pronti. Poi gli scritti hanno tempo di mutare e subire modifiche. Credo lasciarli sedimentare un po’ e rileggerli dopo aver fatto trascorrere del tempo permetta di valutarli in maniera più obiettiva. L’eccitazione del momento della scrittura può offuscare la vista a volte.

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Biografia:

Claudia Torresan è nata a Vigevano (PV).

Ha conseguito un diploma in liceo classico e poi una laurea in scienze biologiche.

Ha già pubblicato: Dietro la maschera, La cruda verità del lago, Rime che uccidono, quando la poesia diventa un’arma mortale e La paura torna sempre, ma stavolta finirà il lavoro.


Indirizzo email: cl.torresan@gmail.com
Blog: https://claudiatorresanscrittricethriller.com

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