[RECENSIONE] WOOL DI HUGH HOWEY

Cari lettori,

oggi parliamo del romanzo "Wool" primo libro della trilogia del Silo scritta da Hugh Howey.
Era da tanto che non leggevo un post apocalittico, mi ricordo che durante l'adolescenza ne avevo letti un paio anche se avevano una trama più fantascientifica.
Negli ultimi anni  sto cercando di uscire  dalla mia confort zone e confrontarmi con generi diversi.






Recensione

La lettura di questo romanzo è stata coinvolgente e abbastanza scorrevole, anche se non troppo, perché alcune volte l'autore si sofferma nel descrivere le varie scene in maniera troppo approfondita, a mio avviso alcune parti dovrebbero essere tagliate.

Andando a fare un po' di ricerca sul libro ho saputo che le cinque parti di cui è composta questa edizione, inizialmente furono pubblicate singolarmente. Le prime due hanno dei protagonisti diversi, mentre nella terza, quarta e quinta ricorre sempre lo stesso personaggio.

Devo essere sincera e dire che la prima parte, quella sul personaggio di Holston, uno sceriffo integerrimo che da anni svolge il suo lavoro nel rispetto delle regole, mi ha coinvolto maggiormente rispetto alle altre.
In generale ho trovato che i personaggi non fossero "sbagliati" per come ci vengono presentati, ma non ho trovato un approfondimento da parte dell'autore. Probabilmente quando l'autore ha deciso di concentrarsi su Juliette, il personaggio che ci accompagna dalla terza parte fino alla fine del libro, in questo caso ha voluto raccontarci qualcosa in più del suo passato e iniziare a farcela conoscere, anche se non sappiamo se poi ritroveremo il suo personaggio nel seguito della storia, chiamato "Shift".
Juliette, è una giovane donna di trentaquattro anni che lavora nel reparto meccanica, dovrà sostituire Holston come sceriffo, ma capirà ben presto che dovrà sottostare a delle regole ben precise altrimenti non sopravviverà.

Penso anche, però, che la costruzione dei personaggi sia poco convincente, come i rapporti che si creano tra di loro, come se dietro non ci fosse stata un'idea precisa, ma soltanto una bozza non ben definita. L'autore forse, dopo la pubblicazioni delle prime due parti, non si aspettava il successo che ha avuto e ha dovuto costruire una storia?
Alcune parti mi sono sembrate slegate tra di loro, forse è una mia sensazione.

"Era come vivere in un sogno, Nulla di quegli ultimi tre anni gli sembrava reale. Ormai niente gli sembrava reale."

La forza del romanzo quindi a mio avviso non è nei personaggi ma nel fatto che l'autore riesca a invogliare il lettore ad andare avanti, anche se non sappiamo bene a trovare che cosa.

Gli abitanti della terra dopo una catastrofe ambientale non ben precisata, vivono in questo Silo formato da ben 144 piani e l'unico modo per passare da un piano all'altro sono delle scale a chiocciola. All'interno della sovra copertina, c'è il disegno del Silo, l'ho trovata un'idea carina per farci capire com'è strutturato.

Diciamo che tutto ti aspetti, tranne una serie di morti sospette anche se non capiamo per nascondere cosa? Il Silo è tutto un inganno?
Una cosa l'ho capita però, se vogliono punire una persona, la mandano a pulire le telecamere che sono fuori dal Silo, le fanno indossare una tuta protettiva, che però non lo è davvero e la mandano fuori.
In realtà si può anche chiedere di uscire, ma si va incontro a una morte certa.

Gli obiettivi servono per vedere quello che è rimasto della terra, ma sanno già che i Pulitori che usciranno non rientrano più nel Silo, non è mai successo che una persona sopravvivesse. Sappiamo che nel corso degli anni ci sono state delle rivolte, ma che poi sono state tutte sedate.
Tutto il Silo dipende dal famoso reparto IT, che controlla e vigila su tutto e tutti.

Ok adesso mi fermo un attimo e voglio analizzare con voi alcune cose che non ho proprio apprezzato e che hanno fatto scendere la valutazione.

Se questo famoso reparto IT hai dei file e dei server così importanti e che rivelano chissà quali segreti, non sarebbe stato in grado di progettare un robot per pulire queste telecamere esterne? O un sistema automatico che riuscisse a farlo?
Ma è possibile che una persona debba uscire per pulirli?
Poi questa famosa scala a chiocciola, dove una persona può impiegare anche giorni a salire e a scendere, non poteva essere sostituita con un altro tipo di sistema, un ascensore, un sali scendi, tipo portavivande o che ne so io.
Poi ci sono i Portatori che vanno su e giù a portare lettere, pacchi, ma io dico povere persone, perché si devono incontrare e scontrare con tutti gli altri, perché non hanno un loro passaggio dedicato?

Forse queste scale, sono un modo per cercare di allontanare le persone tra di loro, visto che il passaggio da un piano all'altro è così difficoltoso, lo fanno per scoraggiare gli abitanti del Silo a interagire tra di loro?

Non ci viene spiegato come funziona la Lotteria delle nascite, immagino che debbano nascere solo un tot di bambini, non capisco chi ha costruito questo Silo, quale sia il pericolo reale, quante risorse ci siano o meno, insomma un po' tutto rimane in sospeso, non credo per creare suspense ma perché l'autore non aveva le idee chiare.

La trama in sé non è così originale come mi aspettavo, speriamo che il prossimo libro porti una ventata d'aria fresca e possiamo finalmente capire qualcosa in più.

Vi terrò aggiornati.

***

Trama


Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l’aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com’è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l’ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.







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