[RECENSIONE] Grotesque di Natsuo Kirino

 Cari lettori, 

oggi torniamo in Giappone e lo facciamo con la regina del noir, Natsuo Kirino





Recensione

Le protagoniste di questo libro sono Yuriko e Kazue, due prostitute di Tokyo, che sono state uccise in maniera crudele e misteriosa, cosa è successo nella loro vita per decidere di vendere il proprio corpo? E' questa una delle domande chiave che si pone l'autrice. 

Yuriko è figlia di madre giapponese  e di padre svizzero, è una donna di una bellezza incredibile, quasi irreale e per questo è sempre stata isolata dalle altre donne. Fin da quando era piccola, ha sempre utilizzato questa dote come strumento per manipolare gli uomini. La bellezza a un certo punto è diventata un problema, che le ha impedito di amare e dal raggiungere altri obiettivi magari a livello professionale. 


"Continuo a fissare con insistenza l'uomo che mi trovo davanti, illudendolo di provare simpatia nei suoi confronti e innescando situazioni anomale che talvolta si concludono con ridicoli malintesi, ma che non bastano a dissuadere la mia singolare curiosità."

Kazue, invece, è una donna insignificante e invisibile ma ha molta forza  d' animo e  tenacia, non essendo bella, punta tutto sullo studio, anche se a scuola le sue compagne non perdevano occasione di prenderla in giro.

Il libro è diviso in capitoli e ognuno dei quali ha un  narratore diverso, sono tutti inaffidabili e la prospettiva della storia cambia a seconda di chi ce la racconta. 

Una parte della storia vede come voce narrante la sorella maggiore di Yuriko, che ha molto invidia per la bellezza della sorella e ha cercato di studiare per farsi notare e per dimostrare che poteva diventare qualcuno di importante e ottenere un buon lavoro.

Yuriko e Kazue, nonostante siano così diverse tra di loro, vogliono solo una cosa non essere più sole e mercificando il loro corpo vogliono essere guardate, attirare gli sguardi di ammirazione degli uomini. 


"E alla fine, sarò io-io donna-l 'unica responsabile della mia distruzione."

 

Yuriko quando era molto giovane ha lavorato nei club e aveva una clientela esclusiva, ma passati i trent'anni, per essere notata deve accontentarsi di mercificare il proprio corpo per strada.  

Kazue, nonostante la sua intelligenza e il suo rispettabile lavoro di giorno, vuole essere guardata e per farlo si trucca e si veste in maniera appariscente e fa la prostituta di notte per attirare l’attenzione.

Per la società giapponese una donna entra nella vecchiaia dopo i 35 anni ed è condannata all'indifferenza più assoluta, se non è mai stata sposata e non ha figli, nessun uomo si fermerebbe a guardare una donna così.  

In questo libro la donna passa per essere un soggetto debole, costantemente alla ricerca di attenzione, di un briciolo di amore e considerazione.

Questo libro critica la società giapponese solo in apparenza perfetta, ma che invece è ingiusta, classista e ipocrita.

Devo dire anche che questo romanzo è ben distante dalle "Quattro casalinghe di Tokyo" (recensione qui) che io ho amato e che mi ha coinvolta e appassionata moltissimo. 

Lo stile dell'autrice è sempre molto scorrevole e lineare, solo lei riesce ad intrecciare così bene tante storie una dietro l'altra, ma ho trovato che rispetto ad altri testi questo facesse fatica a decollare e alcune parti erano decisamente troppo lunghe. 

Questo non è un classico noir,  i vari narratori ci fanno vedere la realtà in maniera differente, questo libro ha lo scopo di porre l'attenzione su una società che condanna la donna, che crea delle diseguaglianze e delle differenze e che non è equa. 

Il romanzo si ispira a una storia vera.

 

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Trama


Due prostitute di Tokyo, Yuriko e Kazue – la prima, figlia di madre giapponese e di padre svizzero, dotata di una bellezza quasi sovrannaturale, la seconda, invece, forte di una caparbia determinazione – sono assassinate in modo feroce, e la loro morte lascia una serie di domande senza risposta. Chi erano queste due brave ragazze che si sono trasformate in donne «grottesche», mostri di perversione ed eccessi, di irriducibile quanto tragica volontà di indipendenza? Quali eventi hanno condotto la loro vita verso un esito così tremendo, dove si annida l’enigma di una perdizione che nulla sembra poter arrestare?

Al loro tragico destino si unisce quello di un contadino cinese immigrato in Giappone, cresciuto con la famiglia in condizioni di estrema povertà, che viene accusato degli omicidi. Ammetterà di aver commesso il primo, di aver ucciso la bellissima Yuriko, ma non è stato l’artefice del secondo, seppure le due violenze siano così simili, e le coincidenze così schiaccianti. 

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