La figlia dell'isola di Soraya Lane

 Cari lettori,

oggi parliamo di un libro di narrativa contemporanea che però non mi ha convinta.





 Recensione

Questo è il terzo romanzo della serie dedicata alle "The Lost Daughters", essendo dei libri autoconclusivi si possono leggere separatamente e non in ordine di uscita, ogni storia ha una sua conclusione e l'autrice spiega bene la trama della serie nelle prime pagine.

Ella viene chiamata per andare in uno studio notarile, lì assieme ad altre donne che non conosce, riceve una scatola dove ci sono degli oggetti che appartenevano alla sua nonna biologica, decide quindi di andare nell'isola greca di Skópelos e di scoprire le sue origini.

I capitoli sono alternati tra la storia al presente con Ella che cerca i nonni e una strada da seguire nella propria vita e quelli negli anni sessanta con protagonista Alexandra , una ragazza greca che deve fuggire a Londra dopo la caduta della monarchia.

La storia è scorrevole anche se in gran parte noiosa, senza alcuna emozione, l'ambientazione in Grecia interagisce poco con la storia e le descrizioni sono molto banali, non si riesce ad immaginare i luoghi e non si ha nemmeno voglia di fare una vacanza lì.

La narrazione è molto prevedibile, se vi immaginate una trama sarà proprio quella che leggerete, i personaggi sono poco sviluppati, richiama molto altri libri di serie che ho già letto sia di autori inglesi che tedeschi, fa parte di quel filone di storie tra il presente e il  passato in cui si ricerca le origini della propria famiglia e dove la protagonista è in crisi e cerca la propria strada nella vita. Ci sono delle parti romanzate, altre un po' superficiali. è stata una lettura abbastanza piacevole ma nulla di più.

A me ha attirato molto l'ambientazione e avendo letto il primo libro della serie, che mi era piaciuto, speravo potesse essere nelle mie corde e invece questo romanzo non è all'altezza del precedente. Non escludo di leggerne altri di questa autrice se il paese che ha scelto mi incuriosisce. 

Lo stile è semplice, forse pure troppo, qui sicuramente manca una trama forte, qualche colpo di scena in più non sarebbe male, anche se è pur sempre un libro di narrativa contemporanea ci vuole sempre quel pizzico di mistero che ti spinge a continuare la lettura.

Un romanzo per passare qualche ora in spensieratezza senza pretese.


***


Trama


Quando entra in un lussuoso studio notarile, Ella non sa che sta per cominciare un viaggio nella storia della sua famiglia. Quel giorno, insieme ad altre sette donne, riceve una scatola in cui sono custoditi uno spartito musicale e la fotografia di una donna e di una bambina sullo sfondo di un mare cristallino. Divorata dalla curiosità, decide di partire subito per l’isola greca di Skópelos, dove è stata scattata la foto che ha in mano. Sono anni che si chiede da chi possa aver ereditato i capelli voluminosi e il naso dritto, e sente che quella terra lontana può darle le risposte che cerca. Tra vicoli salmastri e case bianche che si riflettono nell’acqua trasparente, Ella incontra il giovane musicista Gabriel, che riesce a decifrare il messaggio segreto nascosto nello spartito. E a svelare la storia di una giovane donna che ha dovuto affrontare il dolore dell’esilio e cercare riparo dai rivolgimenti della dittatura. Un racconto di coraggio e libertà, grazie al quale Ella potrà ritrovare le sue origini, ma anche la forza di accettare chi è e come vuole scrivere il proprio futuro.


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