Cari lettori,
oggi parliamo di un thriller che mi ha delusa, nel post la recensione del romanzo "La prima bugia vince" di Ashley Elston.
Recensione
Non posso ancora credere al fatto che questo testo sia stato nominato come migliore libro nella categoria mistery e thriller e come audiolibro preferito del 2024, nella piattaforma di Goodreads.
Questo, per me, è un libro sopravvalutato, sicuramente non lo possiamo definire un thriller, in realtà non lo so definire, è un romanzo con protagonista una spia, una donna con un passato difficile, oppure si parla di una relazione sentimentale? Non l'ho capito. Ho apprezzato che sia entrato subito nella storia, senza troppe premesse, ma all'inizio ci deve essere più colpi di scena, più vittime, più ritmo.
Ci sono troppi capitoli al passato, troppi nomi in codice da seguire e troppe comparse, la narrazione è risultata molto confusa e poco lineare.
La protagonista Evie ha un obbiettivo che si chiama Ryan Sumner, il suo misterioso capo le affida questo nuovo incarico, la donna però, sta iniziando a pensare che dovrebbe cambiare vita.
I flashback con il passato di Evie e i suoi vecchi casi sono stati inseriti per allungare il brodo perché sono noiosi, ho trovato che la narrazione spingesse di più sulla parte romance che su quella thriller, che per me è assente, o meglio siamo ben distanti da questo genere. Inserire così troppi capitoli al passato, ha rallentato di molto il ritmo, i thriller meglio scriverli al presente e cambiare i POV.
Il problema del libro è lo sviluppo della trama, inverosimile in molte parti, non c'è la possibilità per il lettore di essere coinvolto della storia di Evie, tutto rimane così freddo e insipido. Manca la tensione, la curiosità nell'andare avanti, perché dal mio punto di vista non è stato costruito come un thriller e questo si sente molto. L'autrice prima scriveva young adult, questo è il suo primo thriller devo dire che questa cosa si nota, è molto acerba in questo genere dovrebbe riprovare in futuro, magari leggere a sua volta alcuni thriller per trarre ispirazione.
I personaggi sono poco interessanti e poco caratterizzati, difficile trovare i pregi a questo testo diciamo che i primi capitoli sono buoni ma poi tutto lentamente precipita.
Lo stile di scrittura è molto semplice, purtroppo mi è risultato un testo noioso, pertanto per quanto la storia si lasci leggere, questo non basta per apprezzare questo testo.
Troverò un thriller decente quest'anno? A questo punto non lo credo possibile.
***
Trama
Ci sono persone per cui mentire è facile, altre per cui è praticamente impossibile. Perché mentire è difficile, e una bugia non è mai isolata. Una ne richiama inevitabilmente un’altra, e poi un’altra ancora, e occorrono grande lucidità e freddezza per fare sì che lo scintillante ma fragile castello di carte che abbiamo eretto tra noi e gli altri non cada all’improvviso, rivelando una volta per tutte chi siamo. Poi ci sono persone per cui mentire è, semplicemente, un mestiere. E in questo Evie Porter è la migliore. Per questo Mr Smith, il suo misterioso datore di lavoro, fa ricorso alle sue doti quando la parte da recitare è quella di una ragazza dell’Alabama fidanzata di Ryan Sumner, il tipico ragazzo d’oro che chiunque vorrebbe sposare.
Peccato che sia la solita bugia e che Evie, come al solito, stia mentendo per carpire informazioni da un tutto sommato forse non così limpido Ryan. Peccato, perché la sua vittima questa volta è davvero carina e la vita che le promette è proprio il genere di esistenza che Evie ha solo potuto brevemente sognare di tanto in tanto leggendo qualche romanzo d’amore. In fondo si trova lì per fare il suo lavoro, in cui è così brava, e poi sparire.
Ma un giorno, durante una festa, le si avvicina la fidanzata di un amico di Ryan e sorridente le si presenta. Strano nome, il Lucca.
Lucca Marino. Molto strano. Anche perché è il vero nome di Evie. Qualcuno almeno bravo quanto lei a mentire, improvvisamente, è sul terreno di gioco.
Ma il gioco, questa volta, qual è?
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