[ALICE'S WORDS] I social come mezzo di autodistruzione



Ormai i social hanno preso il sopravvento sulla nostra vita, quando ci alziamo, quando siamo in pausa dal lavoro o quando abbiamo un momento libero il primo pensiero ci cade lì, sulla nostra pagina personale.

Siamo tutti in fibrillazione, dobbiamo aggiornare i nostri profili, condividere selfie o quello che proviamo, ma condividere con chi?
E’ diventata questa la nostra vita?
Ma dove finisce il limite della nostra privacy?

Ormai sembra quasi che i social siano diventati i nostri terapeuti, i nostri psicologi, una sorta di involucro dove trovare risposte e conforto per quello che ci succede.
Sì perchè quando abbiamo un problema cosa facciamo? Be’ lo condividiamo.
Non viviamo più se non ci facciamo un selfie, quella è la nostra realtà dentro la camera di un telefonino a fare delle foto o dei video.
Posso dirvi una cosa?

I social hanno reso brutte e cattive le persone che da vittime passano a carnefici.
Condivisioni di status al limite del bullismo, dove si discriminano le persone per qualsiasi cosa, peso, età, razza, idee.

Perché lo fate?
Perché dobbiamo per forza fare sapere come stiamo e cosa facciamo ai nostri follower/amici? Siete sicuri che a loro importi veramente?
Siamo tutti più falsi e più costruiti, se non fai le cose giuste, se non fai come gli altri allora non va bene.

I social sono sicuramente uno strumento importante ma che va dosato e va utilizzato con raziocinio.
Ne vale veramente la pena?
Questo vi dà sollievo?

I commenti di persone sconosciute, che non vi conoscono vi aiutano a vivere meglio?
Che poi voglio dire non c’è nulla di male nel fare tutto questo, ma credo che alcune cose non vadano pubblicate sui social, soprattutto quanto offendete un’altra persona.

Con i social non ci sono più filtri, ma mi sono anche chiesta: quelli che hanno inventato questi nuovi mezzi di comunicazione non hanno pensato di mettere dei veti a quello che possiamo pubblicare?

Vogliamo essere tutti famosi? Siamo tutti degli artisti senza arte ne parte?
Io preferisco tenere la mia privacy intatta e condividere piuttosto le mie passioni, far conoscere quanto sia bello leggere.
Che qui poi apriti o cielo,  bisognerebbe scrivere un trattato su questo argomento e su quanto vengono presi in giro i booklover.

Ragazzini/e che pubblicano di tutto e che non hanno nessun’altra aspirazione se non farsi il selfie migliore?
O con la giusta posizione/luce/filtro?
L’unico loro esempio sono le starlette della tv che danno un’immagine di sé veramente pietosa e ci stiamo trasformando tutti in vip rincoglioniti.

E questo è solo merito nostro.

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