[INTERVISTA] Claudia Torresan e il suo libro "La paura torna sempre - Ma stavolta finirà il lavoro"

Cari lettori,
oggi nel blog ospitiamo l'autrice di thriller psicologici Claudia Torresan, che ci parla anche del suo ultimo libro "La paura torna sempre - Ma stavolta finirà il lavoro".

Un po' di tempo fa avevo letto uno dei suoi romanzi "Rime che uccidono", se vi va di leggere la mia recensione la trovate qui.

Ringrazio Claudia per aver risposto alle domande


dal mio profilo Instagram



Alice: Parlaci del tuo nuovo libro, “La paura torna sempre -Ma stavolta finirà il lavoro”, com’ è nata l’idea di scrivere questa storia?
Claudia: Volevo creare un colpo di scena di quelli tosti. Cerco sempre di inventarmene, ma stavolta cercavo quello impensabile sul serio. Però volevo che il mio killer mostrasse caratteristiche precise, non doveva essere uno sbandato, anzi! Ho cercato di crearlo intelligente, fantasioso, preciso, preparato, attento, rigoroso. Inevitabilmente audace e spavaldo, quel tantino di troppo. Questa storia me lo permetteva. E ho deciso che era l’idea buona per realizzare il mio progetto.

Alice: Scrivi da cinque anni thriller psicologici perché hai scelto proprio questo genere?
Claudia: Adoro i thriller da sempre. Li leggevo, li guardavo, ma ad un certo punto ho voluto renderli ancora più miei, nel senso letterale del termine. Ho cominciato a scriverli. La fantasia non mi è mai mancata, in italiano andavo bene e mi sono lanciata. E con questo genere potevo diventare chi non sono nella realtà! Io sono la mente del buono quanto del cattivo e, confesso, che è divertente potermi immedesimare nel cattivo. Posso vestire panni non miei e diventare qualcuno che non sono. I buoni nei miei scritti non sono mai super eroi che risolvono il caso, sono esseri umani, normali, con le loro paure, le loro ansie e i loro dubbi. Anche disperati a volte. Questo serve a non farli stare su un piedistallo, solo osservati a distanza dal lettore. Il lettore deve potersi immedesimare e ritrovare nel loro ruolo. Paradossalmente il cattivo della situazione spesso assomiglia di più ad un eroe. Colpisce, centra il bersaglio e non lascia tracce. Comunque questo rende il killer sconosciuto accattivante. Dipingendo come su una tela il mio cattivo, divento qualcuno che non sono nella vita! Solo scrivere me lo permette. Posso diventare un killer, anche se solo sulla carta. Ma è divertentissimo poter vestire i suoi panni. Un buon thriller dovrebbe permettere questo all’autore. Trovo entusiasmante ragionare come un poliziotto per risolvere un’indagine ingarbugliata, quanto ragionare come un assassino per realizzare il crimine perfetto! Due posizioni opposte, ma entrambe adrenaliniche!

Alice: Raccontaci perché hai scelto la strada del self publishing? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Claudia: La scelta è stata dettata principalmente dal fattore economico. La prima pubblicazione è stata un salasso. Ho optato per un’alternativa più abbordabile per le mie tasche, senza contare che mi sono messa alla prova con qualcosa che non avevo mai sperimentato, topo creare la copertina, sistemare tutto ciò che serve per la pubblicazione, come impaginare, scegliere il tipo di carattere e le sue dimensioni, a seconda del punto in cui mi occorre scrivere. Mi sono messa ulteriormente alla prova e sono contenta di aver tentato. È comunque una soddisfazione anche quella. Di svantaggi personalmente ne vedo pochi, anzi. Se non sei già un autore noto, l’editoria odierna non agevola in alcun modo uno scrittore a farsi conoscere. E molti self-publisher sono usciti alla grande! Questa non va considerata una pubblicazione di serie B. Esistono grandi talenti anche autopubblicati. Bisognerebbe sfatare questo preconcetto.

Alice: Quando è nata la tua passione per la scrittura? Cos’è per te scrivere?
Claudia:La passione nel senso letterale del termine da circa sei/7 anni. Io mentre scrivo mi emoziono moltissimo e se riesco a trasmettere al lettore le mie emozioni, attraverso il mio scritto, allora ho raggiunto il mio primo traguardo. Io e chi legge avremo instaurato un legame vero e forte e staremo condividendo le stesse emozioni. Questo per me è il ruolo primario di un romanzo. La scrittura, che è uno strumento splendido, usata solo per se stessi diventa uno strumento che produce un lavoro inutile e sterile. Uno scritto deve comunicare contenuti, concetti, idee e soprattutto far sorgere sentimenti. Questo per me è il ruolo principale di un romanzo. E la parola chiave è condivisione! Col thriller sento che lavorare per ottenere questo fine mi è possibile. Quando un lettore mi riferisce: leggendo i tuoi libri ho sempre in mano il fazzoletto e piango, io sono ovviamente al settimo cielo. Ho ottenuto il mio scopo. I nostri sentimenti sono stati condivisi.


Alice: Com’ è cambiato il tuo rapporto con la scrittura negli anni?
Claudia: Lavorando ai miei romanzi mi sono accorta che il mio modo di scrivere è cambiato. A sentire opinioni altrui, evoluto. Lo spero tanto. In effetti mi rendo conto che ora presto più attenzione a certi particolari, a cui prima magari badavo meno. Sono state effettuate diverse recensioni sui miei libri da parte di blogger letterari, ma anche i pareri giunti da lettori comuni mi hanno aiutato a crescere. Infatti ogni opinione deve essere considerata costruttiva per un autore. Niente va interpretato come un’offesa, ma come uno stimolo a migliorarsi. Posso dire che sto cercando di rendere il mio rapporto con la scrittura più maturo e sono contenta di notare che mi viene istintivo porre più attenzione al mio modo di curare i vari punti del libro, specie stilisticamente parlando.

Alice:Nel tuo percorso di scrittrice hai avuto dei momenti difficili dove hai pensato di abbandonare tutto?
Claudia:MAI. Anzi, ormai scrivere thriller è diventata una necessità. Non posso farne a meno. Appena posso scrivo.

Alice:Qual è la fase più difficile per uno scrittore? Raccogliere le idee, scrivere, revisionare o promuovere il proprio libro?
Claudia:In assoluto la promozione, il pubblicizzarsi. Meno facile a dirsi che a farsi. Se pubblicare un libro significasse solo scriverlo, sarebbe festa grande, per quel che mi riguarda.

Alice: Com’è il tuo rapporto con i lettori? Cosa pensi dei social?
Claudia: Coi lettori mi mostro per quella che sono. Una persona semplice, senza grilli per la testa. Che attraverso la scrittura sogna, ma butta sempre un occhio alla realtà. Tratto sempre tematiche che portino la gente a riflettere. Nei miei scritti ho parlato di bullismo, incomprensione genitori-figli, droga, AIDS, prostituzione. Cerco sempre di inserire contenuti di valore. Non gioco a fare la maestrina, ma spero di introdurre spunti di riflessione veri.
Non sono appassionata di social, ma la considero comunque una buona strada per creare quella famosa condivisione di cui parlavo prima, specie attraverso i miei romanzi. Sono contenta quando si crea la possibilità di scambiarsi punti di vista e pareri sulla scrittura. Mia, di altri o in generale. Confrontarsi in maniera sana è sempre positivo.

Alice: Progetti per il futuro?
Claudia:Continuare a scrivere thriller. L’ultimo romanzo appena pubblicato avrà un sequel e sto già lavorando su diverse altre idee che avevo in cantiere. Scoop: adoro le rimpatriate e torneranno anche diversi personaggi dei miei libri passati. E…fra un po’ comincerò una serie, dove il protagonista sarà sempre lo stesso. Ma ancora per un paio di romanzi troverete protagonisti diversi, anche se nel prossimo, come vi accennavo, ritroverete Ivan Tedesco di.
Insomma, mi do da fare! E sempre buona lettura a tutti!



Claudia Torresan

Biografia:
Claudia Torresan è nata a Vigevano (PV).
Ha conseguito un diploma in liceo classico e poi una laurea in scienze biologiche.
Ha già pubblicato: Dietro la maschera, La cruda verità del lago e Rime che uccidono, quando la poesia diventa un’arma mortale.
Indirizzo email: cl.torresan@gmail.com
Blog: https://claudiatorresanscrittricethriller.com







La paura torna sempre - Ma stavolta finirà il lavoro


Titolo:La paura torna sempre - Ma stavolta finirà il lavoro
Autore: Claudia Torresan
Genere: thriller psicologico
Pubblicato con Youcanprint
Pagine: 286




Trama:


Roma fa da sfondo indiscusso ad una serie di eventi criminosi, in cui troppe persone perdono la vita. Si apre così un’indagine di polizia finalizzata a porre termine a quello che si sta trasformando in un massacro.
L’ispettore Ivan Tedesco sarà la mente arguta che si troverà ad agire in prima linea per risolvere questo caso insidioso. Accanto a lui, l’ispettore Comelli, il commissario Cremona e il capitano Villa dei RIS.
Ivan si troverà a dover prendere decisioni che lo coinvolgeranno in toto, anche sentimentalmente. L’uomo, ancor più del poliziotto, soffrirà e lotterà contro una realtà che gli causa rabbia e sconforto.
















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