[RECENSIONE] L'interprete di Annette Hess

Cari lettori,
oggi sul blog parliamo del libro "L'interprete" di Annette Hess, un romanzo storico che parla del  processo di Francoforte e ci descrive il  popolo tedesco dopo la seconda guerra mondiale, che ĆØ diviso tra l'omertĆ  e la scoperta della Shoah.




Recensione

La protagonista del libro si chiama Eva, ĆØ una ragazza tedesca di 28 anni che fa la traduttrice di polacco e vive con i genitori a Bornheim. 
La sua vita sta cambiando perchĆ© il suo fidanzato JĆ¼rgen, dovrebbe chiedere la sua mano.
Il libro si apre con Eva che sta aspettando l'arrivo del suo ragazzo, che ĆØ stato invitato a pranzo a casa dei suoi genitori, durante l'attesa la protagonista pensa a quante differenze sociali ci siano tra loro due.
JĆ¼rgen, dopo aver studiato teologia, ora ĆØ un imprenditore, suo padre si ĆØ ammalato e gli ha lasciato le redini dell'azienda di corrispondenza, Eva ĆØ invece figlia di Edith e Ludwig Bruhns, due osti che hanno una modesta trattoria che si chiama"Deutsches Haus" - Casa tedesca.

"Tu sei una ragazza normale che ha bisogno di un uomo normale. Magari un artigiano. I conciatetti guadagnano molto bene."

Eva durante il pranzo domenicale, deve lasciare i genitori e JĆ¼rgen per andare al lavoro, infatti l'hanno chiamata per una traduzione urgente  ma questa volta non saranno dei documenti commerciali,  bensƬ si parlerĆ  di camere a gas e di prigionieri.

Quando Eva torna a casa ĆØ molto turbata da questo incontro e dalle parole che ha pronunciato quell'uomo, Josef Gabor, lei non sa cosa ĆØ successo e tutto quello che ha sentito le sembra molto strano.

Il giorno dopo, guardando il giornale, capisce perĆ² che c'ĆØ molto di piĆ¹: nell'incontro del giorno prima due dei tre uomini presenti con lei, erano il procuratore capo e il procuratore generale che stanno avviando un processo contro degli ex membri delle SS.
Eva non sa chi fossero quegli uomini perchĆ© nessuno si ĆØ presentato nĆ© ha chiarito quale fosse lo scopo della traduzione.
Il processo di Francoforte si svolse dal 1963 al 1965 e fu il primo davanti a una corte tedesca per i crimini dell'Olocausto.
Viene proposto a Eva di fare da traduttrice al processo.

Eva  viene descritta dall'autrice come una ragazza " dall'aspetto sano e femminile, labbra carnose, il naso fine e  lunghi capelli biondi naturali che tagliava, pettina e arrotolava in un artistico chignon senza ricorrere al parrucchiere"

Mentre JĆ¼rgen  parla cosƬ della protagonista: " gli era sembrata una ragazza tranquilla, all'antica, ingenua. Si sarebbe lasciata guidare, sarebbe stata sottomessa al marito, JĆ¼rgen voleva avere dei figli con lei."

Da questi piccoli estratti capiamo quanto Eva sia considera una brava ragazza, ingenua e addomesticabile, un po' anche stupidotta, infatti JĆ¼rgen non la tratta come una persona ma come una marionetta da muovere come vuole.

Il personaggio di JĆ¼rgen non mi ĆØ affatto piaciuto, ĆØ poco sensibile verso i sentimenti di Eva, non la rispetta come persona e si intromette nel suo lavoro. 

Eva vuole approfondire quello che ha sentito, vuole sapere cosa ĆØ successo durante la seconda guerra mondiale, anche se i suoi genitori le dicono di lasciar stare e JĆ¼rgen sia deciso a lasciarla se lei accettasse l'incarico.

La donna non ĆØ affatto un personaggio stupido o che si lascia influenzare, ĆØ una donna moderna, determinata, indipendente e di sicuro non ĆØ un'ingenua. Sente che c'ĆØ qualcosa che non quadra in questa storia e accetta di fare da traduttrice.

" Eva la guardava. Edith si passĆ² un asciugamnao sul volto e disse: - Lascia che il passato rimana tale, Eva. E' meglio cosƬ credimi.-"

Eva sembra fragile, ma non ĆØ assolutamente cosƬ, ĆØ molto forte va contro tutto, la sua famiglia, il suo fidanzato perchĆ© decide con la propria testa, che vuole fare questo lavoro, per conoscere quello che ĆØ successo.

Il suo personaggio da solo basterebbe per reggere l'intera storia, ĆØ ben delineato conosciamo le sue fragilitĆ , il suo passato, le sue paure e lei come donna rivendica la propria indipendenza e la propria "voce". E' lei che vuole scegliere cosa fare, che sia sbagliato o meno.

L'inizio di questo libro ĆØ stato molto coinvolgente e interessante, poi purtroppo la narrazione ĆØ stata lenta e un po' confusa e credo sia perchĆ© l'autrice non ci parla solo del processo ma inserisce alcune sottotrame che perĆ² non interessano al lettore e rallentano la storia. 

Se il libro verte sulle testimonianze e sul processo di Francoforte perchƩ non concentrare la trama su quello?

A me personalmente non interessa sapere quale sia la vita di Annegret, la sorella maggiore di Eva, queste parti sono veramente noiose, oltre che non capisco quale sia la posizione della donna nei confronti della processo.

Quello che colpisce  di questo libro ĆØ il popolo tedesco diviso tra chi sa e tace e chi non sa nulla di quello che successe nei campi di concentramento.
Questa omertĆ  ĆØ davvero allucinante.

Siamo abituati a leggere dei romanzi ambientati durante la seconda guerra mondiale, ma poi cosa successe?
E' interessante vedere come anche la Germana vivesse il dopoguerra, come tutto quello che era successo nei lager si pensava che fosse solo un'enorme menzogna. Ma non fu cosƬ ed ĆØ giusto leggere ancora libri sull'argomento. Per non dimenticare.

Il mio giudizio finale ĆØ sufficiente per il tema trattato e per il personaggio di Eva, ma non posso dare di piĆ¹ perchĆ© questo romanzo ĆØ veramente difficile da leggere, in alcuni punti ĆØ veramente poco coinvolgente e lento. Ma non posso assolutamente ignorare il fatto, che sia un testo che ci fa conoscere quanto il silenzio e la negazione fosse normale a quell'epoca e se non fosse stato per alcuni uomini, il procuratore capo e il procuratore generale questo processo non si sarebbe svolto.

Il tema ĆØ delicato e  credo che l'autrice abbia avuto le migliori intenzioni quando ha scritto questo libro, purtroppo si ĆØ  dato importanza ad alcune sottotrame che non sono interessanti e non aggiungono nulla alla storia.

Se volete approfondire questo periodo storico e avete giĆ  letto dei libri sull'argomento questo ĆØ un testo che potrebbe farvi conoscere qualcosa di nuovo, mentre se non siete affini a questo genere e volete iniziare a leggere qualcosa su questo tema, non partite da questo libro.


***

Trama:



Francoforte, 1963. Durante il processo che vede Fritz Bauer indagare sulle responsabilitĆ  di alcuni membri del personale del campo di concentramento di Auschwitz, Eva Bruhns viene assunta come interprete dal polacco degli interrogatori dei testimoni. I suoi genitori, proprietari del ristorante Deutsches Haus, (Casa Tedesca), si mostrano decisamente contrari alla carriera scelta dalla figlia, cosƬ come lo stesso fidanzato di Eva, JĆ¼rgen, ancorato alla convinzione che una donna non debba lavorare se il futuro marito si puĆ² permettere di mantenerla. Ma la giovane, vinta dalla curiositĆ  e dalla passione, accetta comunque il lavoro. Eva ĆØ figlia di un omertoso dopoguerra, di un boom economico in cui si ĆØ disperatamente tentato di seppellire il passato. Ascoltando le scioccanti testimonianze dei processi, perĆ², il suo pensiero corre continuamente ai genitori e ai motivi per cui nella sua famiglia non si parla mai della guerra e di ciĆ² che accadde. PerchĆ© sono tutti cosƬ restii ad affrontare l’argomento? Lentamente Eva si rende conto che non solo i colpevoli sono stati colpevoli, ma anche coloro che hanno collaborato, in silenzio, rendendo possibile l’inferno dei campi di concentramento. E che tra quelli che non hanno mai alzato la voce per protestare, rendendosi complici, potrebbero esserci persone a lei molto vicine. In questo sconvolgente romanzo Annette Hess sviluppa una trama e dei personaggi di grande spessore, in grado di dare vita a un autentico ritratto non solo della Germania post-bellica ma anche dei complessi rapporti interfamiliari, mostrando quanto sia sottile la linea che separa l’accettazione dalla negazione e dando vita a un complesso affresco storico che riguarda il passato dell’umanitĆ  intera.



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