[RECENSIONE] BELLE GREENE di Alexandra Lapierre

Cari lettori, 

oggi parliamo della biografica di uno dei personaggi più chiacchierati all'inizio del Novecento in America, stiamo parlando di Belle Greene.  





Recensione

Questo libro racconta la vita di Belle da Costa Greene, che divenne molto famosa alla fine dell'Ottocento per essere diventata la direttrice della biblioteca di  J. P. Morgan, tutta la sua carriera è però basata sua una bugia. 

Siamo agli inizi del Novecento, in America c'è un forte clima di razzismo e vige la regola dell'unica goccia di sangue "One- Drop Rule", si viene considerati neri anche se si ha solo un antenato di colore.

Vedendo Belle la consideriamo bianca a tutti gli effetti, però per legge era nera, in quanto era discendente di ex schiavi e se questo segreto fosse stato svelato non avrebbe potuto diventare Belle Greene.

Per indicare i neri che si facevano passare per bianchi e trasgredivano le regole, si usava il termine di "The Passing".

La madre di Belle, abbandonata dal marito decide di cambiare vita e dare un futuro ai suoi figli si allontana dalle sue origini e cambia il cognome, la protagonista e i suoi fratelli si fanno una promessa, quella di non avere mai figli, perché c'era la forte possibilità che avessero la pelle scura. Il loro segreto non doveva essere scoperto da nessuno.


"Non doveva mai più pensare se stessa come una donna nera. Mai più."


Belle ha una vita straordinaria, diventa una star con il suo lavoro, è una donna forte e coraggiosa che affronta dei momenti difficili sia personali che professionali. La sua decisione di non costruirsi una famiglia le provocherà molto dolore e molto dubbi e tentennamenti. Per il suo tempo Belle era molto determinata,  supera i pregiudizi dell'epoca in quanto donna e anche per essere stata molto vicina a J. P. Morgan, non essendone per forza l'amante o una figlia illegittima. Supera tutte le critiche sul suo conto, è una  donna molto corteggiata e tra le sue storie d'amore sicuramente quella più famosa è con Bernhard Berension, famoso storico dell'arte americano.


"Da quando avevo dodici anni non faceva che dire quanto le piaceva guardare i libri, toccarli, perfino respirarli, quanto ne sentisse l'anima."


Belle aveva un amore smisurato per i libri, ha da sempre voluto diventare una bibliofila e lavorando con J.P. Morgan ha realizzato il suo sogno da bambina, il famoso banchiere ha dato a Belle non solo un lavoro, ma anche protezione e godeva nella società aristocratica americana e internazionale di una vera e propria stima nella sua professione.

"Diversamente dalle sue coetanee non aveva nessuna intenzione di sposarsi. Per lei i libri valevano tutti i mariti del mondo"


L'autrice fa una buona ricostruzione storica, si percepisce il gran lavoro di ricerca che c'è stato dietro questo libro, è un ritratto autentico e veritiero di una donna forte ma al contempo molto fragile, ma soprattutto Belle fa una scelta molto importante, quella di adattarsi e di appartenere a una società razzista che discrimina le proprie origini.

A mio avviso ci sono state delle parti molto appassionanti e coinvolgenti come il tema del "The Passing" che sarebbe da approfondire, ma ho trovato  anche delle altre parti  più noiose che avrei tralasciato volentieri. 

Più che una biografia della vita di Belle Greene, l'autrice è riuscita con la sua scrittura a rendere questa storia un vero e proprio romanzo e questo ha aiutato moltissimo la lettura e la piacevolezza dell'intero libro.



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Trama 

New York, primi anni del Novecento. Una ragazza appassionata di libri rari si fa beffe del destino salendo tutti i gradini della scala sociale e professionale, fino a diventare la direttrice della favolosa biblioteca del magnate J.P. Morgan e la beniamina dell’aristocrazia internazionale con il falso nome di Belle da Costa Greene, Belle Greene per gli amici. In verità imbroglia su tutto. In quell’America violentemente razzista, infatti, la brillante collezionista che fa girare le teste e regna sul mondo dei bibliofili nasconde un segreto terribile. Benché sembri bianca, è in realtà discendente di ex schiavi, dunque nera secondo la legge del tempo. Per giunta è figlia di un famoso attivista che vede come un tradimento la volontà della figlia di nascondere le proprie origini.


Quello che racconta Alexandra Lapierre è il dramma di una persona dilaniata tra la propria storia e la scelta di appartenere alla società che opprime il suo popolo. Frutto di tre anni di ricerche, il romanzo ripercorre le vittorie e le lacerazioni di una donna piena di vita, tanto libera quanto determinata, la cui strabiliante audacia fa eco alle battaglie di oggi.

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