[RECENSIONE] IL PESO DELL'INCHIOSTRO DI RACHEL KADISH

 Cari lettori,

siamo giunti all'ultima recensione di quest'anno, la prossima settimana vi parlerò dei migliori libri letti nel 2021.




Recensione

Il libro si apre con Ian Easton che assieme alla moglie, ha ereditato una casa  da una vecchia zia e vorrebbero ristrutturarla e aprire una galleria d'arte privata al pianterreno e abitare al piano superiore. 

Tutto sembra pronto per l'inizio dei lavori però nell'antico scalone in legno trovano un ripostiglio segreto con dei documenti e delle lettere in portoghese, ebraico e latino. 

Così viene chiamata Helen Watt, una famosa studiosa di storia ebraica che sta per andare in pensione e per la sua analisi e lo studio dei documenti, si fa aiutare da Aaron Levy, uno studente americano. 

Helen scopre che le lettere appartengono al rabbino HaCoen Mendes, uno dei primi rifondatori della comunità ebraica, infatti gli ebrei nel 1657 furono riammessi in Inghilterra  dopo quattro secoli di espulsione ufficiale.

Il rabbino HaCoen era cieco, quindi si faceva aiutare da qualcuno che si firmava con la lettera ebraica aleph, Helen e Aaron si concentrano sullo scoprire chi sia lo scriba e capiscono che si tratta di una donna, Ester.

Questo libro è alternato da capitoli al tempo presente (anni duemila) con protagonisti Helen e Aaron e il 1660  con Ester.  

Ester fugge da Amsterdam dopo aver perso i suoi genitori a causa di un incendio, si trasferisce a Londra e inizia a lavorare con il rabbino Mendes.

Il libro è molto descrittivo e anche molto approfondito, non mi sono affezionato a nessun personaggio e ho preferito la parte al passato anche se Ester non mi ha mai del tutto convinta. 

Questa lettura è stata molto interessante dal punto di vista storico, ci sono dei riferimenti anche alle opere di Shakespeare e ho trovato che lo stile di scrittura fosse abbastanza semplice, la mia difficoltà principale era che mi mancava un po' di conoscenza storica di quel periodo per comprendere meglio questo romanzo.

Le ultime cento pagine sono state molto lunghe e meno coinvolgenti rispetto al resto del libro, in generale è un romanzo molto denso di avvenimenti, forse anche troppi da seguire tutti con la giusta attenzione.

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Trama 

Helen, una studiosa di storia ebraica sulla soglia della pensione, viene convocata per visionare alcuni documenti ebraici del XVII secolo appena scoperti dietro il muro di una casa londinese durante una ristrutturazione. Avvalendosi dell’aiuto di Aaron Levy, un brillante studente americano, Helen si prefigge un ambizioso progetto: scoprire l’identità dello scriba dei documenti, l’elusivo “Aleph”.
Ma quando Helen e Aaron si rendono conto che le lettere del rabbino sono state scritte per lui da una donna, perché lui era cieco, il loro significato storico muta radicalmente, catapultandoli nella Londra del XVII secolo, dove l’ebrea Ester Velasquez vive in una comunità fortemente maschilista. Ester è sopravvissuta a molte tragedie nella sua giovane vita e ora, in silenzio, fermamente rifiuta di essere schiacciata ancora. Mentre la peste infuria a Londra, Ester trova il modo di esercitare la sua passione per lo studio e di non cedere al suo destino di donna del XVII secolo, moglie fedele e triste custode del focolare domestico. 


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