Cari lettori,
oggi parliamo del libro La cameriera di Nita Prose.
Recensione
Mi sono chiesta varie volte durante la lettura se l'autrice stesse seguendo un compito che le era stato assegnato, ci ha descritto in maniera approfondita, forse anche troppo, chi fosse la protagonista, dove vivesse, la sua più grande passione, come si sentiva nel rapporto con le altre persone.
Una lunga introduzione che non ha aggiunto nulla al romanzo se non una leggera noia, in quanto in un thriller le prima pagine sono fondamentali, il prologo deve essere accattivante e poi il ritmo e la suspence devono essere costanti.
La protagonista si chiama Molly è una giovane ragazza che ama pulire, adorava la nonna ormai scomparsa e diciamo che le pulizie sono una sorta di "terapia" per affrontare i suoi problemi quotidiani. Forse il tema principale del romanzo non è la parte crime che è carente, ma l'amore per il pulito.
A volte è esasperante, l'autrice si sofferma su dei dettagli inutili che si potevano saltare e che non hanno aggiunto nulla alla narrazione.
Se la parte thriller è molto scarna e poco avvincente, la costruzione dei personaggi non lo è da meno. Partiamo da Molly, perché descrivere sempre una ragazza ingenua e un po' sciocchina, una persona molto particolare, sicuramente non realistica, la solita protagonista che per caso si ritrova con un crimine, un po' strana, buona, brava, a volte tonta ma a volte intelligente, non si capisce chi sia. Ci viene descritta in maniera molto approfondita, ma in realtà rimane vuota, ferma nelle pagine di un libro. Ha alcune difficoltà a interagire e a comprendere le altre persone, però non capiamo mai appieno il perché di questo suo comportamento.
Lo stile è un altro punto dolente, semplice, con citazioni sull'importante della pulizia in ogni occasione della vita, mi sembra fosse stato scritto da un bambino delle elementari che seguiva uno schema per sviluppare un tema.
Se una persona è strana o diversa dalle altre, non serve descriverla come fosse una completa idiota, la narrazione era artificiosa, finta e troppo esagerata in alcuni parti, perché portava a un'eccessiva esasperazione delle varie situazioni, cadendo in luoghi comuni e cliché già letti.
Per me questa storia non ha funzionato.
***
Trama


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