Cari lettori, 

questa sarà l'ultima recensione dell'anno, anche se io continuo a leggere (per fortuna) e cerco di trovare dei romanzi che vi posso consigliare.

Questo non lo è però, ne parliamo nel post.

Buon fine 2025, ci rivediamo con il classico post sul recap dell'anno libroso nei primi giorni di gennaio.

A presto e buone letture!

Recensione

Questo libro non è un thriller, si concentra più sulla situazione politica e sociale dell'Argentina nel ventennio dal 1981 al 2001, quando la fine della dittatura militare portò a una profonda crisi economica. 

Vediamo anche l'evoluzione dell'ispettore Alzada, ormai prossimo alla pensione, che negli anni ottanta sperava in un futuro migliore e oggi è ormai stanco della dura e brutale realtà che deve affrontare. Alzada ha sempre cercato di fare il suo lavoro nel migliore dei modi senza far sentire la sua voce, per proteggere anche la sua famiglia, ma non è valso a nitente in quanto il fratello e la moglie sono scomparsi a causa della situazione politica che stava vivendo il loro paese.

Nel 2001, il presente della narrazione, Alzada è un ispettore esperto che deve indagare sul ritrovamento di un corpo di una donna, ma questa storia è solo di contorno al libro , in quando la protagonista è l'Argentina e la crisi che attraversa, le violenze varie, il dolore e la paura che accompagna chi vive la quotidianità di questa realtà.

Non ho trovato speranza in questa storia, solo tanta disperazione e sofferenza, il racconto di questo dolore che si riflette nella vita di Alzada, sul suo lavoro, sulla sua famiglia, sui valori in cui crede. 

La narrazione è scorrevole grazie ai capitoli corti, i flashback che raccontano il passato della storia, sono ben inseriti e non appesantiscono la lettura. La parte crime si svolge quasi unicamente in un solo giorno, il 19 dicembre dalle 08.30 fino alle 23.50, poi abbiamo un solo capitolo finale il 20 dicembre alle 00.05. Non ho capito questa scelta, non amo la narrazione che si svolge all'interno di un solo giorno, la trovo davvero artificiosa e non comprendo quel capitolo alle 00.05, non aveva molto senso.

Avrei preferito scegliere se leggere un libro di questo tipo e non un thriller, davvero dovrei scrivere una rubrica sui falsi thriller e sul perchè pubblicare qualcosa come tale, se alla fine non lo è.

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Una giovane donna scomparsa nel nulla.

Un’Argentina divisa tra passato e futuro.

Un giallo forte e intenso, come l’amato café cortado dell’ispettore Alzada.

È il 19 dicembre del 2001, e per l’ispettore Joaquín Alzada quella non sarà una giornata come le altre. L’Argentina è stravolta da una delle crisi economiche più gravi di sempre, e per le strade di Buenos Aires, tra i manifestanti che minacciano di raggiungere la Casa Rosada e le forze di polizia dispiegate per fermarli, dilaga il caos. In quel clima di fervore, per l’ispettore è impossibile non ripensare ai terribili giorni del 1981, quando il regime militare portava via gli oppositori politici dalle loro case, desaparecidos in una notte, mentre le Madres si riversavano in Plaza de Mayo. Alzada, all’epoca un promettente giovane poliziotto, aveva provato sulla propria pelle il dolore di vedersi portare via qualcuno che si ama, e non poter fare niente per impedirlo.

Gli anni sono passati e Joaquín, ormai prossimo alla pensione, ha imparato a rimanere a galla, andando avanti a testa bassa. Ma quando inizia a indagare sulla scomparsa della rampolla di una delle famiglie più ricche della città, grazie all’aiuto del giovane collega Orestes Estrático e ai geniali suggerimenti della moglie Paula (è lei, si ripete sempre Joaquín, che avrebbe dovuto fare la detective), Alzada scopre che dietro quel mistero si nasconde qualcuno di potente, uno di quelli considerati intoccabili. E, questa volta, l’ispettore non ha intenzione di restare in silenzio.

Sullo sfondo di una Buenos Aires ribollente di rabbia e passione, Eloísa Díaz ci presenta Joaquín Alzada: scontroso, irascibile, non esattamente amante delle regole, costretto a fare i conti con un passato in sospeso e un mondo che cambia – ma, forse, non poi così tanto.