[RECENSIONE] Le parole del nostro destino di Beatriz Williams

Oggi cari lettori,
vi parlo di un romanzo assolutamente inutile che mio malgrado ho acquistato.
Ecco a voi cosa ne penso.




Recensione:

Probabilmente devo avere un problema con le edizioni tascabili, ma dalla trama non avevo capito che si trattasse di un libro time travel.
Anzi dopo averlo letto non ho ben capito che genere fosse, un po' romance, un po' fantasy e un po' viaggio attraverso il tempo.
Fatto sta che nella quarta di copertina alla seconda riga si preannuncia che Kate e Julian, i due protagonisti,  si innamorano e vanno a vivere insieme, ma se a pagina 130 questo non succede ancora, allora ci sono dei problemi.
Poi capisco per esigenze di spazio, che la trama è stata ridotta e probabilmente chi l'ha scritto non ha letto il libro.
Ok mi sono detta, supero tutti i miei pregiudizi e vado avanti con la lettura ma ecco che trovo un nuovo ostacolo, la protagonista Kate.
All'inizio mi stava simpatica, una ragazza bella ma non sicura di sè ma poi ho capito che era solo una sciocchina. Sì, cari lettori, è proprio stupida. Ripete sempre le solite frasi, più di dire "che bello che sei Julian, io non sono adatta a te" non sa dire altro.
Il suo personaggio è inutile se lo togliessimo dalla narrazione andrebbe avanti lo stesso, che poi non c'è molto da scoprire in questa storia.
E' tutto troppo scontato, noioso, ripetitivo e privo di emozioni. La scrittura è fin troppo semplice, quasi elementare, è stentata e non ha spessore. Non c'è nessun tipo di approfondimento psicologico dei personaggi, Kate è come un'immagine stampata su un cartone, senza personalità e senza nessun tipo di opinione.

"«Oh.» Non riuscivo a dire altro, Mi azzardai ad alzare lo sguardo, Gli brillavano gli occhi, così sinceri, vulnerabili. «Julian, grazie. Sono commossa. Puoi fidarti. Prometto di non invadere la tua privacy.»"


E poi Julian, mio caro ragazzo, visto che Kate lo ripete sempre perché hai scelto una donna così insignificante?
Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?

"«Da me, forse?» Arcuò le sopracciglia.«Julian, ma certo.» Relegai il pensiero in un angolo della mente.«Sei l'uomo più bello del creato. Guardati.» Seguii con un dito la linea perfetta, muscolosa delle sue spalle."

La cosa che più mi ha infastidita sono i dialoghi sono di una banalità estrema e disarmante, tutto verte sul fatto che questo Julian è bello, figo, ricco e ancora bello, figo, ricco.
Basta non c'è altro, non c'è stata da parte dell'autrice una caratterizzazione dei personaggi, tutto piatto e noioso.
Poi troviamo qualche battuta alla Cinquanta sfumature e vai così, avanti verso una storia che non ha senso.
Ecco perché alcune persone non leggono i romance, perché se si trovano davanti a questo scempio fanno bene a non farlo, ma ci sono romanzi rosa più che validi che meritano di essere letti.
Questo no.

La storia d'amore tra i due protagonisti è troppo veloce a livello temporale ma non nel numero di pagine e quindi risulta poco credibile, come  il testo che non lascia nessuna emozione.
Ho sperato di finire presto questo libro, anche se prima sono stata molto combattuta e lo volevo abbandonare.
Alcune volte mi sono chiesta se Kate avesse 15 anni invece che 25 e speravo che avesse un'evoluzione invece ha avuto un'involuzione e il suo personaggio è peggiorato verso la fine.

Perché mi chiedo questo testo è stato pubblicato? Cosa ha visto in questa storia quell'editor? Perché ha creduto in questo libro?

Di solito cerco sempre di difendere le donne ma Kate è indifendibile e assolutamente un personaggio da dimenticare in fretta, senza spessore, insipida e fastidiosa.

L'unica cosa positiva è la cover a cui va il mio unico punto della valutazione.

Non vi consiglio assolutamente di leggere questo romanzo, ma di andare oltre ma semmai vi trovaste a comprarlo come me tratti in errore, allora magari usatelo per accendere la stufa sarà sicuramente molto utile.

***

Trama:

Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c’è il capitano Julian Ashford, l’uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate…
New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l’aspettasse da sempre, come se l’amasse da sempre. Ricambiare quell’amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso. Per qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare mai più... Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s’intravede sotto il berretto sono del suo Julian. E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate…

In un turbine di sentimenti e di misteri, di speranze e di passione, Le parole del nostro destino racconta la storia di un amore vero, un amore unico, un amore eterno.

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