[RECENSIONE] Urla nel silenzio di Angela Marsons

Oggi torno sul blog con una nuova recensione, vi parlo del thriller "Urla nel silenzio" di Angela Marsons, il primo caso per il detective Kim Stone e anche il primo di una serie che ha avuto un grande successo.


dal mio profilo Instagram


Recensione:

Nonostante non ami, come ho già detto, quando le case editrici scrivono nella cover o nella sovra copertina, le scritte "Un grande thriller" o altre cose del genere, ho iniziato questo libro senza nessuna aspettativa e senza alcun pregiudizio.
In realtà, ho sentito sempre parlare bene di questo thriller, nonostante sia della casa editrice Newton Compton e ormai si sia diffusa tra i bookblogger una sorta di "stizza" verso i libri di questa CE. Però, credo che ogni romanzo sia diverso e che non dobbiamo farci influenzare da chi lo pubblica.
In questo caso, "Urla nel silenzio" mi è piaciuto molto, la storia è scorrevole e l'autrice è riuscita a tenere alta la suspense fino alle ultime pagine.
Il ritmo della narrazione è così veloce, grazie al fatto che i capitoli sono brevi e anche della stessa lunghezza, questo facilità moltissimo la lettura della storia.
La protagonista di questo libro è il detective Kim Stone, personaggio che impareremo a conoscere e ad apprezzare durante il romanzo. Kim è una donna fredda, molto diretta e senza nessun filtro, che all'apparenza sembra essere insensibile e non provare alcun sentimento. Ama le moto e la velocità, per lei il lavoro è l'unico obbiettivo della sua vita e dedica quasi la totalità del suo tempo alle indagini, dormendo poco e non avendo orari.
Capiamo già dalle prime pagine, che in passato la donna è stata ferita da qualcosa, questo l'ha fatta diventare una persona cinica e poco sensibile e ha instaurato una corazza che utilizza per difendersi. Però, Kim non ha ancora superato tutto il dolore che ha provato e si porta dietro ancora dei traumi che deve superare.

"Kim si asciugò una lacrima che le rigava la guancia. Ecco qual era il problema a rievocare il passato. Tutti i ricordi felici si tramutavano in tragedie e perdite. Ecco perchè non lo faceva spesso."

In questo primo libro, Kim dovrà confrontarsi con un caso alquanto particolare, la direttrice di una scuola Teresa Wyatt, viene assassinata e da questo evento se ne susseguono degli altri che porteranno nuove vittime. Nella regione di Black Country inizierà a diffondersi la paura e Kim ben presto capirà che queste morti non sono casuali ma legate tra di loro, ma qual è la chiave per risolvere il caso?

Teresa prima di scomparire, aveva chiesto informazioni in merito ad uno scavo che si stava conducendo in un edificio abbandonato, che prima era adibito ad un orfanotrofio femminile, è proprio qui che vengono ritrovate delle ossa umane. Per il detective Stone questo ritrovamento complicherà ancora di più le carte in tavola.

"Avrebbero mai ammesso con se stessi che il loro primo istinto non era il rimorso, bensì salvarsi la pelle?"

Devo dire che la storia mi ha incuriosita ed entusiasmato e mi ha tenuto in sospeso fino alle ultime pagine, tutto sommato è sicuramente un buon thriller, anche se personalmente preferisco quelli psicologici.

In ogni capitolo succede qualcosa ma soprattutto alla fine dello stesso, l'autrice utilizza la tecnica del cliffhanger, che aiuta ancora di più ad aumentare la tensione della storia e a tenere sulle spine il lettore che viene così invogliato a proseguire la lettura.

"Provò di nuovo la sensazione travolgente che non servisse a nulla controllare, perchè nessuna serratura avrebbe tenuto fuori il passato."

La scrittura di Angela è molto coinvolgente, semplice e diretta e la sua narrazione cerca di stupire il lettore, inserendo molti elementi che alla fine troveranno la giusta collocazione.
Per essere completamente sincera, questo non è sicuramente uno dei thriller più originali che io abbia mai letto, perché ormai siamo invasi da libri di questo genere e trovare qualcosa di veramente nuovo è quasi impossibile.
In molti testi di questo tipo, il protagonista o il commissario sono dei personaggi fragili, con un equilibrio precario e all'apparenza privi di emozioni.
Quindi nonostante io abbia apprezzato moltissimo Kim Stone, una donna che non si arrende, che lotta per trovare la verità anche se questo la farà soffrire, l'ho trovata simile ad altri personaggi che ho già letto nel genere thriller.
Personaggi che hanno qualcosa da nascondere, feriti dal loro passato, che si portano dietro ancora molte cose da risolvere e tutto questo interferisce con la loro vita e con il loro lavoro.
Purtroppo ormai anche il mondo dei thriller è pieno di nuovi autori e quindi chi scrive sa bene che i personaggi perfetti non funzionano e che i lati oscuri devono uscire anche nei protagonisti, per renderli più veri e più reali.
Pertanto anch'io sono molto più selettiva, però mi sento di consigliarvi la lettura di questo romanzo, perché la storia è credibile e si legge velocemente.

***

Trama:

Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.
Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone. Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo…









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