[RECENSIONE] LA CASA DELLE VOCI DI DONATO CARRISI

 Cari lettori, 

oggi parliamo di un libro che mi ha deluso e che mi ha anche confuso molto, con un finale aperto che lascia il lettore con l'amaro in bocca.






Recensione

Il protagonista del romanzo è Pietro Gerber, psicologo infantile che attraverso l'ipnosi cerca di aiutare i bambini a sistemare la loro memoria, che è divisa tra sogno e realtà. Un giorno, una sua collega, Theresa Walker lo chiama perché vuole che lui si occupi del caso di Hanna Hall, una ragazza australiana trentenne che ha trascorso la sua infanzia in Toscana. La donna si ritiene responsabile della morte di un bambino di nome Ado; Pietro non crede di poter essere d'aiuto anche se alla fine prende in esame il suo caso.

La casa delle voci, del titolo, ricorre molte volte nel testo e  non capiamo, all'inizio,  se questa casa sia vera oppure se sia solo una grande illusione.

Quello che mi ha lasciato perplessa è la trama del libro che ho trovato inverosimile e alquanto confusa, ad un certo punto mi sono chiesta quale fosse l'obiettivo dell'autore, dove volesse arrivare, quasi come se avesse forzato un po' la mano.

Lo ammetto è il primo libro che leggo dell'autore, non sono mai stata attirata dai suoi romanzi e avevo ragione, il mio istinto di lettrice questa volta non ha sbagliato.

Lo stile di scrittura è molto semplice, quasi elementare, non so se si possa definire un thriller ma non ho trovato né suspense, né ansia e la narrazione non mi ha coinvolto. 

L'ambientazione è molto debole, i personaggi non interagiscono con essa, non riconosciamo nelle descrizioni di Carrisi la città di Firenze, poteva essere qualsiasi altro luogo non sarebbe cambiato nulla.

Il finale credo sia il punto più basso che ha toccato l'autore, lo definirei "a libera interpretazione", se questo era l'intento dell'autore credo abbia sbagliato tutto, naturalmente a mio avviso.

La lettura scorre velocemente, nella parte centrale l'ho trovato un po' statica e i colpi di scena, se li possiamo definire tali, non mi hanno stupita.  

Il lettore non è concentrato a capire cosa sia successo veramente a Hanna o cosa abbia fatto, ma a capire l'intreccio narrativo, che è sempre in bilico tra realtà e fantasia.

Non mi sento di consigliare questo libro.


***


Trama

Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l'ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l'addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall'altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un'adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un'illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un'adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l'assassina è proprio lei. 



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