[RECENSIONE] La pista di Anne Holt

Cari lettori, 

Buon anno!

Iniziamo il 2021 con la recensione di un thriller piacevole, il primo capitolo di una saga con protagonista Selma Falck. 





Recensione

Siamo a Oslo e la protagonista del romanzo è Selma Falck, cinquantunenne ex avvocato ed ex atleta  di sci.

La donna ha  perso tutto, il lavoro e la sua famiglia  a causa dei suoi problemi di gioco e così ha decide di trasferirsi in un appartamento fatiscente e poco igenico per allontanarsi dal mondo.

Il suo ex capo, Jan Morell, le chiede di aiutarlo ma non come avvocato ma come consulente investigatrice, per scoprire chi vuole incastrare la figlia Hege Chin Morell, campionessa di sci di fondo e prossima partecipante alle Olimpiadi di Pyeong Chang. La ragazza è risultata positiva ai test antidoping, anche se la Chin Morell dichiara di essere innocente e di non aver mai assunto degli steroidi anabolizzanti. 

Tutto fa pensare ad un sabotaggio ma la situazione peggiora quando viene ritrovato morto un altro sciatore della nazionale norvegese, Haakoon Holm-Vegge. Il ragazzo aveva ventisette anni  e una compagna e un figlio piccolo e sembra che abbia avuto un malore durante un allenamento. Ma, da alcuni esami approfonditi, si scopre che anche lui aveva assunto degli steroidi anabolizzanti. 

Pertanto, il caso di Hege e quello di Haakoon potrebbero essere collegati e Selma dovrà davvero impegnarsi per risolvere il caso.

Ho trovato che la lettura di questo romanzo sia stata scorrevole e lo stile dell'autrice sia molto lineare e semplice, anche chi non è amante dello sci di fondo potrà apprezzare la tematica che viene trattata.

Selma è una protagonista fragile, piena di insicurezza e che deve soprattutto "guarire" dal vizio del gioco che ha distrutto la sua vita, è un personaggio interessante che sicuramente sarà approfondito maggiormente nei prossimi capitoli della saga. 

Ho trovato, che in alcuni punti, la narrazione sia stata un po' ripetitiva e a metà libro eravamo ancora al punto di partenza, senza una svolta significativa. Ogni capitolo ha un titolo che anticipa l'argomento di cui l'autrice ci parlerà, all'inizio sicuramente ho fatto un po' di fatica ad entrare nella storia.

Quello che manca a questo giallo/thriller è sicuramente il ritmo incalzante che mi aspetto da questo tipo di letture, il climax sale e scende senza portare la storia ad avere una tensione costante ma soltanto altalenante. Ho trovato però alla fine dei capitoli dei cliffhanger che mi hanno invogliato a continuare la lettura. 

Una narrazione che coinvolge a metà, perché ho percepito che manca qualcosa, probabilmente essendo il primo libro di una serie,  la protagonista non viene approfondita molto e la parte finale del romanzo mi è sembrata un po' frettolosa. 

Nel complesso considero questo romanzo una lettura piacevole con un intreccio narrativo semplice. 

***

Trama


Selma Falck, ex atleta di fama mondiale e avvocato di grido, ha perso tutto. Il marito, i figli, il lavoro e il suo vecchio giro d’affari. Sola, emarginata e con un vizio che minaccia di trascinarla ancora più in basso, Selma si è rintanata in un lurido appartamentino nella zona più squallida di Oslo. Fino a quando Jan Morell, padre di Hege Chin Morell, campionessa di sci di fondo norvegese, non bussa alla sua porta. La figlia è risultata positiva al doping e rischia la squalifica dalle Olimpiadi di PyeongChang. Convinto che Hege sia stata sabotata, Jan offre a Selma il compito apparentemente impossibile di provarne l’innocenza. Ma quando Selma accetta l’incarico e inizia a investigare, uno sciatore della nazionale viene ritrovato morto dopo un allenamento. L’autopsia rivela tracce della stessa sostanza presente nel sangue di Hege. E mentre l’indagine si infittisce e un altro cadavere viene scoperto, Selma comincia a rendersi conto che anche la sua vita è in serio pericolo. 





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