[RECENSIONE] Nessuno può fermarmi di Caterina Soffici

Cari lettori,

oggi parliamo del  libro "Nessuno può fermarmi" di Caterina Soffici pubblicato da Feltrinelli che contiene un messaggio molto importante. 





Recensione

Questo romanzo è stato come sfogliare un vecchio album fotografico o leggere un diario dei nostri nonni, una serie di emozioni diverse e che hanno il sapore di un tempo ormai perduto.

La memoria storica e familiare è fondamentale per riuscire a capire il presente in cui viviamo e anche a trasmetterla alle nuove generazioni.

In questo libro conosciamo la storia degli immigrati italiani in Inghilterra, cosa hanno dovuto subire in quanto stranieri, è un po' la storia che ancora oggi si ripete, quel senso di paura e repulsione verso lo straniero, verso chi non si conosce e non si vuole conoscere.

La storia è un cerchio che si ripete e senza memoria non siamo in grado di migliorare ma torneremo sempre indietro.

Questo libro ci racconta una brutta pagina della nostra storia recente, gli immigrati italiani nel Regno Unito, appena scoppiata la seconda guerra mondiale,  furono sospettati di essere delle spie fasciste e quindi furono deportati.

L'unica loro colpa era di essere italiani e di vivere in Gran Bretagna durante il conflitto, la guerra fa uscire il peggio negli uomini e non c'è nessuna distinzione di razza, di cultura o di religione, tutti vengono colpiti nessuno escluso.

La Arandora Star, era una nave britannica dove furono internati civili italiani e tedeschi, strappati senza alcun senso alle loro famiglie, che aveva come destinazione il Canada. Il viaggio finì presto perché fu affondata da un sommergibile tedesco il 02 luglio 1940, le vittime italiane furono circa cinquecento.

All'autrice va il merito di aver riportato alla luce una tragedia dimenticata e di averlo fatto con estrema delicatezza, riuscendo a costruire una storia verosimile e anche a caratterizzare in maniera approfondita i personaggi.

Da un momento all'altro gli italiani che abitavano a Little Italy e che si stavano integrando con gli inglesi, divennero dei nemici, delle spie fasciste, delle persone da emarginare e da controllare. 

Non ho apprezzato moltissimo la scelta della prima persona, ha creato confusione nel testo e personalmente avrei preferito la terza perché a volte era difficile seguire la narrazione. 

Questo libro fa riflettere moltissimo sul tema del diverso e dello straniero, questa paura che la nostra società ha di fidarsi e di conoscere una nuova cultura, di abbracciare e non di allontanare chi non è come noi, di capire e non di discriminare.


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Trama


Firenze, 2001. Mentre si sgombera la casa dove nonna Lina ha abitato fino alla morte, Bartolomeo, stralunato e delicato studente di Filosofia in rotta con il padre, trova una lettera. La legge sospetta che nel passato della sua famiglia ci sia un’ombra, qualcosa a cui la nonna non ha mai fatto cenno. Inizia così la sua personale indagine per sapere.

Le tracce che affiorano lo guidano a casa di Florence, una vecchia stravagante signora inglese che ha conosciuto i suoi nonni a Little Italy, il quartiere degli immigrati italiani di Londra.

Lei sa ma non vuole rivelare niente al ragazzo. Lui intuisce che, per mettere insieme il puzzle, bisogna prendere le mosse da Little Italy, negli anni della Seconda guerra mondiale.

Nella notte del 10 giugno 1940, dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini, centinaia di italiani, residenti in Gran Bretagna da decenni, vengono imprigionati in campi di internamento. I servizi segreti hanno stilato una lista di 1500 uomini e ragazzi ritenuti fascisti pericolosi da deportare in Canada: tra loro anche ebrei, rifugiati politici, dissidenti e profughi che avevano cercato a Londra rifugio dalle persecuzioni fasciste e naziste. Li imbarcano sull’Arandora Star, una ex nave da crociera di sola prima classe requisita dalla Marina inglese. Il 2 luglio l’Arandora viene silurata da un sottomarino nazista al largo delle coste della Scozia. Nella tragedia annegano 446 civili italiani, che non avevano niente a che fare con il fascismo e con i giochi della politica e dei governi.

Bartolomeo e Florence – due età, due temperamenti – passano per quell’episodio, praticamente sconosciuto in Italia, per strappare alla vergogna e al silenzio la smorfia di un destino senza testimoni.

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