[RECENSIONE] Tokyo Express di Seichō Matsumoto

Cari lettori, 

oggi vi parlo della lettura condivisa che abbiamo fatto a marzo nel gruppo di lettura assieme a Valeria, a Samantha, a Giovanna e a Giuliana.






Recensione

Questo breve thriller del 1958, mi ha sorpreso da un lato e un po' annoiato dall'altro, la trama verte sul ritrovamento di  due cadaveri su una spiaggia, che sembrano essere amanti e tutto fa pensare al suicidio.

L'indagine si base sulle intuizioni e sulle coincidenze ferroviarie e sull'orario dei treni, in questo libro si evidenza quanto i giapponesi siano precisi e adorano la puntualità e di come i treni siano sempre in orario.

Non essendo mai stata in Giappone e non avendo la mappa delle linee ferroviarie è difficile però seguire tutte le ipotesi e l'indagine dettagliata che viene fatta, perché tutto si basa sulla partenza e sugli arrivi dei treni.  Quindi ho dovuto semplicemente leggere ciò che accadeva senza essere parte attiva e fare delle ipotesi su come poteva essere andata davvero, se era stato davvero un suicidio o un omicidio.

In realtà, c'è una mappa  alla fine del libro ma purtroppo l'ho scoperto ormai quando stavo per finire l'ultimo capitolo.

Avrei apprezzato maggiormente che l'autore approfondisse la storia dei due ispettori Torigai e Mihara che sono rimasti dei personaggi poco approfonditi, sarebbe stato interessante conoscere di più su di loro.

Se non avessi rispettato le tre tappe del gruppo di lettura probabilmente l'avrei finito in pochi giorni, la lettura è stata molto piacevole e l'autore è riuscito a incuriosirmi soprattutto nella prima parte.

Devo riconoscere che rispetto ad altri libri giapponesi che ho letto,  questo sicuramente è particolare e mi ha colpita molto ed è una lettura che consiglierei.


***


Trama

In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.

Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone.

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