Cari lettori,
oggi parliamo di un libro che mi ha emozionato molto, il primo romanzo pubblicato da Elizabeth Gaskell.
Recensione
Mary Barton fu pubblicato nel 1848, anche se fu scritto tra il 1846 e 1847, la sua autrice Elizabeth Gaskell fu spronata a scrivere questa storia dal marito, il reverendo William Gaskell, per superare la crisi depressiva in cui era caduta dopo la morte dell'amato figlioletto Willie.
Mary Barton fu un'opera molto criticata all'epoca in quanto pose l'attenzione sulla classe operaia, sulla condizione in cui vivevano i lavoratori a quel tempo.
La Gaskell fu molto colpita dai pareri negativi sul suo libro, però si giustificò dicendo che aveva soltanto descritto la verità di quello che vedeva per le strade di Manchester:
"Non so nulla di Economia Politica o delle teorie sul commercio", ma "mi sono sforzata di scrivere secondo verità; vivendo a Manchester [...] mi accadde di riflettere su quanto profondo potesse essere l'elemento romanzesco nelle vite di coloro che mi passavano quotidiamente accanto nelle strade affollate di Manchester."
Mary è il personaggio principale del libro, soprattutto nella seconda parte del romanzo il suo ruolo diventa sempre più importante.
Mary è una ragazza con molte fragilità e imperfezioni, da ragazzina è ben consapevole della sua bellezza e sogna di diventare ricca e di elevare il suo status sociale.
"Aveva la fresca bellezza delle donne di campagna, e insieme una certa mancanza di espressiva caratteristica anche questa della gente del contado se la si paragona alla popolazione cittadina."
Mary è contesa da Jem, figlio di un operaio che è da sempre innamorato di lei e Harry Carson la cui famiglia è proprietaria di un mulino.
La protagonista è lusingata dalla corte e dall'interessamento di Carson, tanto da rifiutare la proposta di matrimonio di Jem, non tanto perché non gli vuole bene ma per il momento in cui le ha fatto la proposta.
"Oh povera me!" si disse. "Vorrei che non fraintendesse sempre. Non posso arrischiare una parola gentile ed ecco che gli brillano gli occhi. E' dura per me; George Wilson e mio padre sono vecchi amici, con Jem ci conosciamo da bambini. Non so che cosa mi prende, perchè sempre quando lo vedo abbattuto, mi viene voglia di consolarlo."
Poi succede qualcosa che cambierà tutto, nel corso della storia Mary avrà un'evoluzione da bambina ingenua e sognatrice, diventerà una donna capace di affrontare delle prove veramente difficili.
Mary è il personaggio che unisce le due trame che sono presenti nel libro: quella sentimentale e quella drammatica, l'amore con il dolore e la sofferenza.
Il personaggio di Mary viene approfondito, a livello psicologico, in maniera egregia dall'autrice, andando a scavare nel suo animo, in profondità dai sogni di bambina, dalla tanta agognata ricchezza fino alla scoperta dell'amore.
Mary Barton sarà la prima donna che poi spianerà la strada a tutte le altre protagoniste Ruth, Margaret Hale, Sylvia Robson, Phillis Holman, Ellinor Wilkins fino a Molly Gibson.
"Ricchi e poveri, padroni e operai divennero fratelli in quello strazio profondo..."
I personaggi minori come Job Legh e Alice Wilson, sono ben caratterizzati per esempio la Wilson è una sorta di mentore per Mary e la farò accettare e affrontare le varie prove che la vita le porrà davanti.
Il romanzo tocca alcuni dei temi cari alla Gaskell, la sua protagonista Mary conquista il lettore fin da subito e la narrazione inizia molto lentamente ma poi corre via veloce rendendo la storia sempre più interessante.
Continuo a trovare che la Gaskell sia una maestra nel descrivere i personaggi, nel rendere l'ambientazione parte integrante della storia, nel dare voce alle categorie più deboli.
Lo stile è sempre molto coinvolgente, diretto e ti rende partecipe della storia, il romanzo riesce ad emozionare il lettore che alla fine resta vuoto, orfano dei personaggi a cui ci eravamo tanto affezionato.
Mary Barton entra di diritto nella mia top tre dei miei romanzi preferiti della Gaskell assieme a Nord e Sud e Gli innamorati di Sylvia.
***
Trama:
La scrittrice inglese ci porta per le strade sporche e fetide di una Manchester in tumulto, in cui la sofferenza dei più deboli si mescola all'ignavia dei più ricchi. Mary Barton è da poco rimasta orfana di madre e, dopo che il padre John Barton che ha visto la moglie e il figlio morire di fame, davanti agli occhi indifferenti dei potenti industriali ha perso il lavoro, cerca di racimolare qualche soldo lavorando come sarta. A farle la corte due uomini molto diversi l'uno dall'altro: l'onesto e di umili origini Jem Wilson e Henry Carson, benestante e pieno di sé. La protagonista del romanzo dunque è combattuta tra l'abbandonarsi agli impulsivi dettami del cuore e lo scegliere i più convenienti consigli della ragione. A complicare la sua scelta, il sopraggiungere di una morte improvvisa che scardinerà l'ordine della città e che vedrà impegnati tutti i personaggi della storia, in una lunga quanto sconvolgente caccia "al mostro". Introduzione di Francesco Marroni (edizione Croce).
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