Cari lettori,
oggi parliamo di un crime leggero ma che non mi ha entusiasmata.
Recensione
Il titolo descrive bene la trama di questo thriller investigativo, un quartiere a nord est di Parigi dove la guerriglia è all'ordine del giorno e la corruzione e la violenza la fanno da padrone.
Quartieri problematici sono al centro di questo libro, isolati dalla grande città con codici e leggi separate, dove regna l'inimicizia, la crudeltà e l'illegalità . Una lotta per conquistare i "territori" appunto, una battaglia su chi sia il più forte, su chi merita di controllare i vari traffici.
Un luogo abbandonato a se stesso, una periferia dove regna il degrado umano e sociale e per convenienza o per comodità , lo Stato si disinteressa delle condizioni di vita delle persone che, loro malgrado, nascono e crescono in questo quartiere.
Rispetto ai libri precedenti, questo non mi ha tenuta incollata alle pagine, mi sono distratta in molte occasioni dovendo andare a ricostruire i vari passaggi della storia, non è un buon segno, un romanzo dovrebbe attirare sempre l'attenzione del lettore.
La storia è scorrevole, fin troppo veloce, ci sono dei personaggi di cui ci dimenticheremo facilmente, descritti in maniera superficiale e sbrigativa, non c'è una profondità nella narrazione, tutto rimane molto prevedibile e scontato.
Il ritmo c'è, ho ritrovato lo stile di un autore che mi piace, che ho apprezzato quest'anno ma ritengo che questo non sia il suo romanzo migliore.
Norek ha il pregio di essere molto conciso e incisivo, di non fare giri di parole ma di arrivare dritto al centro della narrazione senza perdersi in descrizioni inutili; questo porta sicuramente ad avere maggiore suspence e a concentrarsi sul caso.
Una cosa positiva è sicuramente aver ritrovato Victor Coste, capitano dell'anticrimine, scaltro e intelligente che percorrerà quelle strade e cercherà di fermare questa escalation di violenza.
***
Trama
A Malceny, nel dipartimento parigino della Seine-Saint-Denis, un'infilata di esecuzioni sommarie ha fatto piazza pulita dei boss che si spartivano il traffico di stupefacenti. È un messaggio qualcuno ha deciso di mettere le mani sul lucroso giro del territorio, una resa dei conti tra spacciatori che Victor Coste, capitano dell'Anticrimine del 93, rifila volentieri alle attenzioni di un'altra squadra.
Quando però, qualche giorno dopo, a morire è una donna anziana - stroncata da un infarto e trovata riversa sul pavimento di casa in mezzo a un mare di banconote - e quando nella stessa casa viene rinvenuto un grosso quantitativo di hashish e cocaina, Coste decide di avviare un'indagine parallela che si snoda nella cité di Malceny. Lì dove il disagio è la normalità , e la violenza il pane quotidiano, s'imbatterà in storie di vita al limite, tra cui quelle di Rose e di Jacques, pensionati divenuti ostaggio di criminali senza scrupoli, e quella di Bibz, soldato bambino cresciuto a suon di botte, aguzzino spietato di un povero gatto. In mezzo ai delinquenti più scaltri legati a funzionari disposti a tutto pur di restare in sella, il confine tra sbagliato e giusto, tra esercizio del potere e abuso, è un filo appena distinguibile, ma abbastanza robusto da reggere un sistema corruttivo quasi perfetto.
Occorre allora battere le strade palmo a palmo per poterlo scardinare, e occorre farlo in nella banlieue abbandonata a se stessa, la guerriglia è pronta a esplodere al primo fruscio. E Victor Coste deve fermarla.


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