[RECENSIONE] PAZZA D'AMORE DI ADELE HUGO

Cari lettori, 

oggi parliamo di un romanzo epistolare che mi ha colpito molto, il libro è "Pazza d'amore" di Adéle Hugo  a cura di Manuela Maddamma pubblicato dalla Fandango Libri.





Recensione

Questo libro è formato da una serie di lettere che Victor Hugo scambia con la moglie e i figli e la storia che emerge è a dir poco sconcertante. 

Pochi la conoscono, nell'Ottocento questo scandalo è stato celato per non  "sporcare" la reputazione della famiglia Hugo e in particolare di Adéle, l'ultima figlia del famoso scrittore. 

Noi tutti conosciamo Victor Hugo come un grande scrittore e poeta francese, viene considerato come il padre del Romanticismo francese e autore di grandi romanzi.

La sua vita professionale e privata però non è stata sempre facile, ha avuto molti dolori, due in particolare, l'insuccesso della  sua operata teatrale "I Burgravi" che lo allontanerà dal teatro e la morte accidentale della figlia Léopoldine annegata con il marito nella Senna, nel 1843.

Quest'ultimo evento probabilmente cambierà il corso della vita non solo di Victor ma anche dell'altra figlia Adéle.

Victor Hugo convito repubblicano fu costretto all'esilio dopo il ripristino della Monarchia nel 1851, ed è proprio in una delle isole inglesi dove soggiornò con la famiglia che successe qualcosa che porterà delle terribili conseguenze per Adéle. Nella villa degli Hugo, Adéle ebbe una relazione con Albert Pinson, un tenete che conosce per caso,  la ragazza è convinta che lui la sposerà ma in realtà l'uomo non ne vuole sapere. 

Adéle inizia così una serie di bugie e di stratagemmi per far credere alla famiglia che invece Pinson voglia sposarla, ma qui mi fermo per non rovinarvi la lettura.


"Quando è partito era triste, solo, e tra i singhiozzi l'unica idea che lo sosteneva era quella di diventare mio marito. Compito impegnativo, difficile, glorioso, sublime! Perché diventare mio marito significava diventare tuo genere!"


Adéle soffre di schizofrenia, probabilmente ereditata dallo zio, che la porta a immaginare che Pinton la ami e che la sposerà mentre l'uomo l'ha chiaramente rifiutata, soltanto che in lei scatta un meccanismo che la porta a compiere dei gesti che metteranno in pericolo tutta la sua famiglia. 


"La fantasia non fa piangere e il capriccio non dura."

 

Non giudico la vita di Adéle ci mancherebbe ma credo che la sua malattia sia dovuta a qualcosa che le è successo. 

All'inizio ci viene detto che la protagonista ha avuto un'infanzia serena e tranquilla, quello che sconvolse la famiglia Hugo è sicuramente la morte di Léopoldine, tanto che lo stesso Victor organizzerà delle sedute spiritiche per stabilire un contatto con la figlia. 

La morta tragica della sorella Léopoldine può aver scatenato in Adéle la sua malattia? E quindi per lei credere in questo amore irreale e a un possibile matrimonio è stato un modo per combattere il dolore e per estraniarsi dalla realtà?

Prima di Pinson, Adéle ha molti corteggiatori, è lui a notarla e i due hanno una relazione, però poi per qualche motivo l'ufficiale si tira indietro, perchè? Cosa accadde tra di loro? 

La malattia di Adéle e le scelte che compirà  porteranno lo scompiglio in tutta la famiglia Hugo, lo scandalo è dietro l'angolo, pensiamo che siamo sempre nell'Ottocento e la reputazione di una donna è facile da sporcare. 

Credo che non scopriremo mai la verità su questa storia, ma questo libro è sicuramente molto interessante e forse a suo modo ci vuol far capire quanto sia fragile la mente umana.

Consigliato!


***

Trama

Adèle, figlia di Hugo, si è imbarcata per il Canada, in cerca del tenente Pinson. Adèle nutre il desiderio di sposarlo nonostante il suo rifiuto. Attraverso lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Hugo, emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista.

A partire dal 1863, Adèle Hugo, secondogenita del grande scrittore, e che aveva allora trentatré anni, divenne nella sua famiglia quella di cui si parlava a bassa voce e di cui si evitata di pronunciare il nome davanti a chiunque. Era partita, furtivamente, per Halifax, in Nuova Scozia, per raggiungere il giovane tenente Albert Pinson che desiderava ardentemente sposare e che non ne voleva sapere di lei. Eppure, l'aveva sedotta, anni prima, nella terrazza a strapiombo sul mare e nelle sale buie della dimora paterna dall'isola di Guernsey dove Victor, in esilio e addolorato per la morte della sua primogenita Leopoldine organizzava abitualmente sedute spiritiche; eppure era stata la sua amante. Il bel tenente però non l'ama più e a nulla serve il consenso a sposarlo che Adèle ha finalmente strappato dal padre, così come si rivelano inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui la ragazza ricorre per riconquistare l'uomo che ama. Adèle annuncia ai suoi il matrimonio che non c'è mai stato e al quale gli Hugo avevano inizialmente creduto. Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, una certa idea di rispettabilità borghese e di "onore" familiare che Adèle aveva, ai suoi occhi, intaccato.









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