[RECENSIONE] Strane creature di Tracy Chevalier

Cari lettori, 

oggi parliamo del libro "Strane creature" di Tracy Chevalier pubblicato dalla Neri Pozza.












Questa storia è  romanzata ma si basa su due personaggi realmente esistiti: Mary Anning e Elizabeth Philpot.

La Anning fu la prima a scoprire due scheletri completi di ittiosauro e plesiosauro e la seconda fu una  collezionista di fossili e paleontologo dilettante.

Il libro è ambientato nel 1811 sulla costa meridionale dell'Inghilterra, a Lyme Regis nel Dorset, è lì che ogni anno viene festeggiato il Mary Anning Day, un festival dedicato ai fossili.

La scoperta di Mary ha rivoluzionato la storia dell'evoluzione della terra e ha gettato le  basi della moderna paleontologia.

"Be', quando Mary Anning lo scoprì cambiò, senza volerlo, il nostro modo di vedere il mondo. Di colpo era apparsa questa creatura misteriosa, di cui non c'era traccia sulla Terra. [...] Quella scoperta fece nascere il dubbio che il mondo fosse soggetto ai cambiamenti, che si trasformasse, anche se molto lentamente, invece di rimanere sempre uguale a se stesso, come si pensava in precedenza."

Purtroppo Mary, nonostante l'importanza delle sue scoperte, non venne mai presa sul serio e non riuscì ad ottenere il successo che avrebbe meritato. Era una donna che viveva nell'Ottocento, non era sposata ed era di umili origini, era un autodidatta; ma questo non le impedì di ricostruire i vari scheletri e di fare delle osservazioni intelligenti che furono riprese anche dai maggiori studiosi in campo scientifico. Solo pochi di loro però la citarono nei loro scritti.

Nonostante per Mary raccogliere e vendere i fossili fosse il suo lavoro e si dedicò a questa attività per tutta la vita, non riuscì mai ad ottenere né la  ricchezza né i riconoscimenti sperati, aveva un gran talento ma era una donna e quindi non poté mai far sentire la  propria voce.
Le donne all'epoca non potevano partecipare a nessuna associazione scientifica, non era credute o prese sul serio e la situazione peggiorava se si era di estrazione sociale bassa.

Questo libro vuole raccontare una storia di solidarietà femminile  e per una volta non ci sono scapoli ricchi e affascinanti che salveranno la nostra Mary, perché lei andrà avanti da sola.

Lo stile dell'autrice, soprattutto nella prima parte, è molto ostico e difficile da seguire, è molto descrittivo e dettagliato e a volte si fa veramente fatica a seguire il discorso, l'ostacolo più grande che ho incontrato in questa storia credo sia stato proprio questo.
Inoltre, non viene raccontata la storia di Mary fino alla fine, ma dopo le scoperte più importanti il libro  si conclude lasciando un senso di amarezza nel lettore, che avrebbe voluto conoscere di più sulla vita della Anning. 

La trama che viene trattata è  molto interessante, anche se romanzata, la narrazione risulta molto coinvolgente, l'autrice tende a sottolineare in varie occasioni come la donna non sia mai all'altezza o al pari di un uomo, di quante discriminazione c'erano all'epoca e di quanti pregiudizi si potevano creare.

Mary oggi ha avuto il suo riscatto, lei è passata alla storia ed è riuscita a lasciare il segno anche se era una donna. 


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Trama:

È il 1811 a Lyme, un piccolo villaggio sulla costa meridionale inglese. Le stagioni si susseguono senza scosse in paese e il decoro britannico si sposa perfettamente con la tranquilla vita di una provincia all'inizio del diciannovesimo secolo. Un giorno, però, sbarcano nel villaggio le sorelle Philpot e la quiete è subito un pallido ricordo. Vengono da Londra, sono eleganti, vestite alla moda, sono bizzarre creature per gli abitanti di quella costa spazzata dal vento. Margaret, diciotto anni, riccioli neri e braccia ben tornite, sorprende costantemente tutti coi suoi turbanti verdolini sconosciuti alle ragazze di Lyme, che se ne vanno in giro ancora con grevi vestiti stile impero. Louise, meravigliosi occhi grigi e grandi mani, coltiva una passione per la botanica che è incomprensibile in quel piccolo mondo dove alle donne è dato solo di maritarsi e accudire i figli. Ma è soprattutto Elizabeth, la più grande delle Philpot, a costituire un'eccentrica figura in quel paesino sperduto sulla costa. Ha venticinque anni. Dovrebbe comportarsi come una sfortunata zitella per l'età che ha e l'aspetto severo che si ritrova, ma se ne va in giro come una persona orgogliosamente libera e istruita che non si cura affatto di civettare con gli uomini. In paese ha stretto amicizia con Mary Anning, la figlia dell'ebanista. Quand'era poco più che una poppante, Mary è stata colpita da un fulmine. La donna che la teneva fra le braccia e le due ragazze accanto a lei morirono, ma lei la scampò. Prima dell'incidente era una bimba quieta e malaticcia. Ora è una ragazzina vivace e sveglia che passa il suo tempo sulla spiaggia di Lyme, dove dice di aver scoperto strane creature dalle ossa gigantesche, coccodrilli enormi vissuti migliaia di anni fa. Il reverendo Jones, un uomo con il volto squadrato, i capelli a spazzola e le labbra sottili che non stanno mai ferme, dice che le cose non possono stare in questo modo, perché sarebbe contrario alla Bibbia. Dio non può aver creato delle bestie così grandi per poi sbarazzarsene. Elizabeth Philpot però non solo presta fede alla ragazzina, ma la protegge anche dai cacciatori di fossili e dagli avventurieri che accorrono a frotte a Lyme. Tra questi anche l'affascinante colonnello Birch, un militare dritto e sicuro di sé dai bei capelli folti e neri, che infrange il cuore di Mary e suscita una morbosa, irresistibile attrazione nella maggiore delle Philpot. Basata sulla storia vera di Mary Anning, la ragazzina che a Lyme Bay portò alla luce il cranio del primo ittiosauro e rese così possibile quella svolta negli studi sull'evoluzione che trovò il suo coronamento nel 1859, con la pubblicazione dell'Origine delle specie di Darwin.









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